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Brunetta: "sono stato un Bamboccione anch'io, i figli fuori casa a 18 anni".

Ho letto questa notizia qualche giorno fa, era il commento del ministro Brunetta a una sentenza di un giudice che obbligava un padre a mantenere una figlia che non si era ancora laureata.  La figlia  in questione è una donna di oltre 30 anni.  Il ministro ha  ammesso di essere stato lui stesso un bamboccione. Quando ho letto che  avrebbe voluto proporre (anche se poi ha ammesso che e' stata una battuta)  l'obbligo di  far uscire di casa i figli a 18 anni,  mi son chiesta se lui di figli ne avesse.... " Che idea stramba, forse non sa come sono messi i nostri ragazzi...."

 

E così ho deciso di raccontare la mia situazione famigliare, dato che la mia è una famiglia tipo, per capire se effettivamente i giovani potrebbero  (o dovrebbero?)  andarsene da casa.

Ho due figli iscritti all'università, che vivono in casa con mio marito e me.

Per la loro istruzione, paghiamo, continuiamo a pagare, lo abbiamo fatto sempre, dall'asilo fino ad oggi.

Cosa paghiamo ora, proprio adesso?  Le rette universitarie, gli abbonamenti per i mezzi di trasporto (treno e metropolitana per arrivare al politecnico di Milano),  libri e/o dispense.

Ci vogliono poi i soldi per il pranzo perché si fermano spesso a Milano tutto il giorno per seguire le lezioni.

E gli abiti, li conteggiamo tra le spese?  E son fortunata che non vestono "firmato".   E il cibo che consumano a casa? Mangiano sempre!!

Ma naturalmente i miei due ragazzi non vanno solo all'università, da anni praticano attività sportive; quindi paghiamo le quote annuali alla società, la visita medica per attività sportiva,  le tute e le scarpe necessarie per l'attività; occorre l'auto per raggiungere il campo sportivo e  le  varie località di gara sparse per la Regione Lombardia,  quindi paghiamo la benzina.  

Costano questi figli, eccome se costano!!

Sarebbe proprio bello che se ne andassero da casa e si rendessero autonomi, ma per farlo gli occorrerebbe almeno un lavoro, uno per uno beninteso, un lavoro ben retribuito che consentisse loro di poter pagare l'affitto, almeno per un monolocale.

Ma un monolocale per uno, che facciamo li vogliamo far abitare insieme? Certo che no!

Questo lavoro dovrebbe essere così ben retribuito, da permettere di pagare, oltre all'affitto, le spese condominiali, le spese di riscaldamento, luce, telefono, che altro?

Ah, non dimentichiamo il cibo (mangiano sempre, no?) e gli abiti, e fra un po' una pizza con una ragazza.

Se poi ci stesse una automobilina anche usata per gli spostamenti, per raggiungere il campo sportivo, ecc., sarebbe meglio. Certo, dimenticavo, aggiungiamo bollo, assicurazione, alle spese sopra elencate e alle spese per università e libri......

Sapranno gestirsi studio e lavoro e sport, faccende domestiche e bucato e la spesa e, e? .....mi gira la testa per loro!  Anche se, pensandoci bene, per mio marito e me, sarebbe tutta un'altra vita!

Caro ministro, pensa davvero che i nostri ragazzi debbano uscire di casa a diciotto anni? Beh, vedo che ci siamo capiti!

 Gina Di Dato



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