Firmato o preso al mercato? Ghepardo 97: un dodicenne esuberante racconta...
Anche oggi affronteremo un argomento che fa scattare tutti i telegiornali e i programmi televisivi ebbene sì, sto parlando della moda. Sicuramente al suono di questa parola molti di voi saranno saltati in piedi a prendere gli occhiali per leggere meglio e per riferire successivamente ai propri figli, anche se molto più accentuatamente, tutte le critiche che hanno trovato su questo articolo, dimenticandosi forse dei pregi della moda. Cominciamo dall’inizio, cioè dalla nascita di una moda. Le maniere per darvi inizio sono molteplici. Primo fattore è sicuramente la televisione dove ogni giorno ognuno di noi vede sfilare, o anche semplicemente “andare in giro”, persone popolari mentre sfoggiano un nuovo indumento; da quel momento quello è un vestito “alla moda” e quindi presto molti lo indosseranno solo e per il semplice fatto che, facendo ciò, si sentono di un rango superiore e quindi chi non sono. Ma le mode vengono “lanciate” anche da ragazzi comuni come noi, solitamente in gruppo, iniziando ad esempio ad indossare i pantaloni dei loro genitori che per loro sono esageratamente grandi: danno così inizio alla moda dei “pantaloni a vita bassa”. Questo tipo di diffusione (quello a gruppi) viene chiamato “diffusione orizzontale”. C’è da ricordare che le mode solitamente sono dettate dagli abiti firmati, infatti se ci si pensa è molto difficile trovare capi di stilisti svenduti a due euro. Secondo me l’esistenza della moda è fondamentale per rinnovare il mondo ma anche la vita di tutti i giorni, infatti l'evoluzione e lo studio di nuove fibre tessili consente la creazione di abiti sempre migliori. Ovviamente la moda non deve renderci schiavi, ma liberi di esporre agli altri il nostro stato d'animo senza timore: questa mattina ho scelto di andare a scuola con una felpa di un vivace giallo acceso anche se la moda detta nero... Se devo essere sincero piacerebbe anche a me andare a scuola ogni giorno sfoggiando qualche nuovo abito firmato, anche perché per molti questo significa rimanere al passo con la società, visto che non ci riescono in nessun altro modo! (Poveretti). Soffermiamoci un attimo su quest’ultima mia frase: “Per molti questo significa rimanere al passo con la società, visto che non ci riescono in nessun altro modo” (lasciamo stare l’ultima parola), proprio così: un ragazzo fragile di carattere non sa come difendersi dalle prese in giro dei compagni riguardo al suo modo di vestirsi e in quelle situazioni si sente molto imbarazzato. Non sapendo come risolvere il problema e come salire di livello nella classifica scolastica dove queste persone vengono considerate “sfigate” e quindi piazzate nel gradino più basso, la vittima decide di spendere tutti i suoi risparmi per comprarsi qualcosa “alla moda”. Naturalmente, come molti di voi avranno già capito, nonostante tutto quello che il poveretto ha fatto, a scuola non cambierà certo la sua posizione: verrà preso in giro dai compagni per qualche altra sua caratteristica. Per “salire di grado” non serve indossare vestiti alla moda, infatti io personalmente preferisco essere amato per quello che sono e non per quello che ho: i veri amici ti saranno vicini in qualsiasi momento che tu sia ricco o che tu sia povero, che tu sia ben vestito o solo con qualche straccio addosso. Quello che voglio dire è che la moda è fondamentale, ma non bisogna emarginare chi non può permettersi vestiti firmati, visto che in fondo, e anche in superficie, sono i più costosi, ricordando sempre che “L’abito non fa il monaco”! Un ultima raccomandazione ai lettori: dite tutto ai vostri figli, non solo quello che volete voi sulla moda!!! Questo è davvero tutto; al prossimo numero sempre dal vostro Ghepardo 97!!! |
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