del mio precedente articolo? “Si”= andate pure avanti a leggere; “No”= chiudete subito questo file e non riapritelo fino a che non lo avete fatto. Comunque per chi sta ancora leggendo questo scritto chiedo ancora una volta di chiamare il/i proprio/i figlio/i di fianco a voi e di tuffarsi nella lettura del seguente testo con loro, per poterne poi discuterne insieme. Comincio sottolineando che le punizioni, anche nel mondo del calcio, (Schneider dell'Inter fa un sacco di gol su punizione) sono fondamentali come le regole per poter vivere serenamente e senza troppi criminali per la strada. Spesso chi ne subisce le conseguenze le trova ingiuste e prova disprezzo verso chi gliele dà (questo ve lo assicuro), ma non si rende conto, o non riflette sul motivo che ha portato all’ammonizione, che può essere verbale o, come nel caso del titolo, materiale, per non dire fisica. Se uno ci pensa, non prendere note e andare bene a scuola, è un dovere di ogni alunno e quindi la punizione è più che giusta; ma non è assolutamente possibile che per ogni insufficienza un ragazzo debba rinunciare al telefonino (argomento su cui torneremo a parlare prossimamente), alla Playstation, al Nintendo DS, all’X Box 360...E a tutti quei genitori che si credono il Padre Eterno dicendo che loro non avevano mai preso una nota o una insufficienza in grammatica, senza nulla di personale, mi sentirei di dirgli: “Se siete degli angeli o Gesù Cristo, andatevene a vivere in cielo insieme ai vostri compagni!” Perché io non credo, neanche se lo vedo, che non abbiano avuto dei momenti di difficoltà o di decadenza nel profitto di scuola. Per quanto riguarda il comportamento, a me personalmente, le punizioni non servono a niente, anzi mi fanno venire ancora più voglia di sfida e di vendetta e mi comporto ancora peggio solo per fare inferocire i miei “aguzzini”: per me le cose non cambiano, ma, anzi, peggiorano. Ricordiamo che nella nostra vita (di noi ragazzi) non esistono solo i genitori come figure adulte, ma anche i nostri insegnanti, che sono poi le persone che hanno il potere di “sganciarti” le fatidiche note. Mi trovo spesso a tu per tu con quest'ultime e il mio comportamento, che può sembrare molto maleducato visto che i miei sguardi non si abbassano troppo facilmente, è semplicemente una reazione a ciò che è accaduto: in alcune occasioni non mi sembrano proprio motivate. E a tutti quelli che pensano che non mi interessa migliorare, posso assicurare che si sbagliano, infatti cerco di far cambiare qualcosa, ma loro non si dimenticano i pregiudizi! Credo che sia molto più giusto far capire ai propri figli e agli scolari il motivo per cui non devono tenere certi comportamenti, e se proprio non la vogliono (sottolineo che “vogliono” è differente da “riescono”) capire, non c'è altro da fare che dir loro “impiccati” o “datti fuoco”. Intendo evidenziare che quest'ultima frase ha il solo scopo di presentare il prodotto e non va presa alla lettera!!! See you!!! Ghepardo97
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