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La felicità di essere “madre”



Essere felici è uno stato raggiungibile se ci si prepara costantemente. Come abbiamo già detto è una condizione soggettiva da alimentare con il personale vissuto reale ed ideativo. Può la maternità essere un presupposto per la felicità?

La maternità è prerogativa esclusiva del genere femminile, ma solo dal punto di vista biologico. Che cosa significa essere madre? Prima di tutto procreare un essere con il proprio corpo, darlo alla luce e donarlo al mondo: procreare non dovrebbe essere un atto di egoismo ma un dono. La caratteristica assoluta di ogni madre che ha generato un figlio è quella di darsi completamente senza condizioni. Da quando nasce il bambino, la buona madre non pensa che al bene supremo della sua creatura finché non sarà in grado di cavarsela da sola e quasi sempre anche allora non smetterà di pensare al frutto del suo corpo.

La maternità non è solo un generare con il corpo, è anche un creare con la mente; per questo motivo anche i maschi possono essere materni: non solo nell'atteggiamento accuditivo e rassicurante verso gli altri, ma anche nel creare e realizzare progetti. Ideare, predisporre, realizzare e dare alla luce un progetto intellettuale come un libro, dal punto di vista simbolico altro non è se non mettere insieme delle idee, tenerle in gestazione, concretizzarle ed infine darle alla luce. Certo se poi il libro si rivela un flop c'è la frustrazione come se il bambino che mettiamo al mondo non sia in grado di rispecchiare le nostre aspettative. A questo punto si mette alla prova la componente materna. Se la madre è colei che si dà senza condizioni, chi ha una buona componente materna non soffre per il mancato ringraziamento (il flop), ma lavora per recuperare il rapporto di sfiducia con i suoi lettori. Ciò non è forse quello che farebbe una madre con suo figlio? Se qualche evento rovina il loro rapporto, essa non si chiuderà dietro l'offesa perché l'amare senza condizioni le impedisce di pensare solo a se stessa. Possiamo concludere affermando che la maternità sia essa biologica che ideativa può condurre ad attimi di felicità a patto di non pretendere necessariamente qualcosa in cambio.


la Redazione




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