Quando una insegnante si mette in gioco con il preciso scopo di sperimentare senza risparmiarsi, allora si possono ottenere risultati sorprendenti e spunti per nuove ricerche…
Risvegliamo lo stupore e il viaggio interiore inizierà trasmettere la mia antica passione per questa disciplina per farvi avvicinare anche i miei alunni. Il grande filosofo greco Aristotele afferma che la filosofia nasce dalla meraviglia e dallo stupore, sensazioni che soprattutto i bambini possono provare per tutto quello che li circonda. Insegnando si può suscitare stupore e motivare all’apprendimento anche per quegli argomenti considerati per loro inaccessibili. Le materie noiose, come gli scolari le definiscono, affiancate da strumenti interattivi, come può esserlo un semplice quadernone con una veste speciale e una denominazione particolare, possono farli sbizzarrire con la fantasia e con il pensiero. In questo modo si offre al bambino la grande possibilità di crearsi un pensiero personale e non solo di ricevere la riflessione e l’elaborazione dall’adulto. Quando l’esperienza è propria diventa più facile interiorizzare. Un bambino guidato ad apprendere, sempre con un pizzico di meraviglia, sarà di continuo motivato nella sua ricerca e nel sentire l’emozione di essere unico e responsabile autore del proprio successo, così si s’impegnerà per raggiungere ancora nuovi buoni risultati. Come risvegliare questo stupore in un’aula scolastica? Non è molto semplice, ma se consideriamo che davanti a noi abbiamo delle persone portatrici di un bagaglio infinito e che hanno bisogno solo di input per poterlo tirare fuori, allora non c’è nulla da inventare, ma soltanto riuscire a trovare la strategia giusta per un’avventura incredibile e stupefacente: arrivare tutti insieme a traguardi insperati. Questa ricerca nell’intimo più profondo dei bambini è nata con la creazione di un “Quadernone dell’emozioni”; un quaderno diverso dagli altri in dotazione e che è stato arricchito sin dalla copertina con immagini ritagliate da giornali o portate da casa, immagini in grado di suscitare in loro alcune emozioni. La ricerca e la raccolta è stata fantastica perché ogni bambino ha spaziato sia con la fantasia, sia con situazioni reali in tutte le discipline dall’arte, alla fotografia, alla poesia. E’ stato un lavoro coinvolgente ma documentarne tutti i passi risulterebbe difficile in così poco spazio, in futuro si potrà creare una rubrica dedicata “Alla scoperta delle emozioni“ per bambini della scuola primaria e non solo. Tutto il percorso potrà diventare formativo per ogni scolaro che voglia scoprire se stesso attraverso le sue emozioni e i suoi sentimenti. Ogni bambino quando viene messo a proprio agio è molto profondo e riesce a portare a galla tutto quello che fino a quel momento nessuno aveva sollecitato. Quest’anno il “Quadernone delle emozioni” ha fatto posto a quello di “Quasi un viaggio”, oltre al quadernone i bambini hanno avuto una valigetta personale come simbolo del loro viaggio, una valigetta in cui poter mettere tutti i loro sogni, i loro diari, le loro foto, i loro libri. Gli scolari hanno accolto con entusiasmo questo viaggio virtuale e con la loro valigia hanno spaziato dalla geografia all’arte. Essi hanno inteso benissimo il significato metaforico della parola viaggio e così abbiamo iniziato: un viaggio come conoscenza, un viaggio nella vita, nel pensiero, nei libri, nei giochi e nella musica, sempre alla scoperta del proprio “io” . Questo percorso non solo abbraccia tutte le discipline, ma tiene presente il valore di ogni persona e la sua esistenza, anche se tutto questo potrà forse far parte di una filosofia spicciola ma auspicabile, credo sia utile per conoscere se stessi e arricchire chiunque, anche l’insegnante. La sensazione più gratificante per me è stata quella che, in certi momenti, non ero più la docente che teneva la solita lezione, ma la mia figura veniva assorbita dalle loro esistenze, io mi mescolavo tra loro ed erano loro stessi a sostenermi, rendendomi partecipe dei loro sentimenti, delle loro emozioni, della loro gioia, felici d’iniziare il viaggio. Che stupore!
*Carmen D’Alessandro (docente di scuola primaria) |
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