Intervista
alla poetessa Michela Zanarella
La
poesia come esigenza di comunicare
Michela
Zanarella ha ricevuto numerosi riconoscimenti, l'ultimo è
il Premio Speciale “Poeti per la Repubblica” nella 23^
Edizione Premio Nazionale di Poesia “Rosario Piccolo”
2012. Nel gennaio 2012 ha presentato la sua nuova silloge
"Meditazioni al femminile", Sangel Edizioni.
Qual
è stata la molla per scrivere la sua prima poesia?
La prima poesia l'ho scritta dopo
un incidente stradale che mi ha completamente cambiato
l'esistenza. Era il 7 marzo 2004. Quel giorno lo ricordo
perfettamente, scrivere in versi è stato un ritorno alla
vita, una vera e propria rinascita. La poesia, alla quale non
avevo mai fatto riferimento prima dell'incidente, perché
non rientrava nei miei interessi letterari, si è
manifestata come un'esigenza di comunicazione, appena ripresa dal
trauma.
Che
cosa rappresenta per lei la scrittura poetica?
La scrittura poetica per me non è
altro che un mezzo per comunicare a me stessa e agli altri i
sentimenti, le sensazioni e le vibrazioni che l'ambiente mi
trasmette. Devo ammettere che non solo ciò che mi circonda
si rivela al mio sentire, ma anche una realtà che va oltre
la percezione dei nostri sensi.
Sta
scrivendo il suo primo romanzo, la scrittura in prosa è un'
esigenza o un desiderio?
La scrittura in prosa non è
mai stata un'esigenza, tanto meno un desiderio, mi sono avvicinata
ad un'altra forma di scrittura, che ho applicato al mio primo
romanzo, che mi consente di comparare la poesia e la narrativa in
un unicum olistico. Appena uscirà il mio romanzo, si
comprenderà il significato di quanto vi ho in anteprima
rivelato.
COME
PRIMA DI UN SORRISO
Questo
è l'amore
che
spalanca le ossa fino al fiume,
che
confonde ogni rosso
con
le case e i pioppi,
per
fermarsi a digiuno
solo
a chiusa stagione.
Ci
sono emozioni
come
donne abbracciate al fuoco
e
qualche schiuma che guida
le
labbra a possedere tutto,
anche
la morte.
Ogni
parte di me
ha
fiducia nel sentiero biondo
che
investe i tremori più caldi
del
tempo
e
non c'è limite a guardare la corrente
come
prima di un sorriso.
Il
tuo corpo se non fosse
scena
che accende,
preparerebbe
anche il buio
ad
entrare sudato
al
tonfo del mare.
Tratto
da “Sensualità” Poesie d’amore d’amare,
Michela Zanarella, ed. Sangel
Maria Giovanna Farina
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