Ri-educazione
Sono i miei occhi, Antologia poetica, a cura di Anna Maria Carpi e Maddalena Capalbi, ed. La Vita Felice Il libro è il frutto del laboratorio di poesia nato nella Casa di Reclusione di Bollate a cura di Anna Maria Carpi e Maddalena Capalbi e dalla collaborazione di 42 autori. Un bell’esempio della ri-educazione carceraria che può aiutare a ri-trovarsi, o trovarsi per la prima volta, dopo errori che se elaborati possono diventare un’esperienza per ricominciare a vivere: la poesia ha saputo farsi cura. Ecco alcune parole tratte dalla presentazione del sindaco di Milano Giuliano Pisapia: L’aspetto più straordinario è che le poesie di Katia, Lara, Vincenzo, e di tutti gli altri che trovate in queste pagine, parlano di amore, non di disperazione. Di tenerezza per la figlia lontana, di struggimento per un bacio mai ricevuto.[...] Con parole semplici, magari non perfette, che proprio per questo sono un miracolo. «La poesia – sono le parole di Maddalena – ha fatto incontrare l’italiano, il magrebino, l’africano... e sono tutti uguali perché sognano tutti allo stesso modo». Questa esperienza, anche al di là del libro che ne è il risultato tangibile, è molto importante anche dal punto di vista sociale. [...] L’esperienza della Casa di Reclusione di Bollate realizza i progetti che abbiamo elaborato nella commissione per la riforma del Codice e che però, drammaticamente, sono rimasti chiusi nei cassetti del ministero. Oggi, da sindaco di Milano, ho solo una piccola consolazione: che proprio qui, nel nostro territorio, sia aperta la strada a un carcere capace di guardare oltre le sbarre. Ecco alcune poesie Voci di Najib El Haddaoui Sono i miei occhi senza pace Come brace se ci cade l’acqua Lorenzo Giupponi (premio Marina Incerti 2011) Che qualcuno L’invisibile di Sabina Negut L’amore vede ciò
Maria Giovanna Farina
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