Federico Sollazzo è Dottore di Ricerca in "Filosofia e Teoria delle Scienze Umane", Università degli Studi Roma Tre - curatore di "CriticaMente”
L'individualismo nelle teorie liberali
Di fronte alla
questione delle catastrofi sociali prodottesi a causa della
pretesa del potere politico di realizzare definitivamente la
giustizia, di fare, quindi, dello Stato il soggetto particolare di
un presunto ordine universale, l’incarnazione di un ché
di assoluto e, conseguentemente, di non discutibile, vi sono
autori che reagiscono ipotizzando una determinata impostazione
sociale, politica ed etica, che possa essere esente da una simile
problematica, e vi sono autori che vedono in una qualsiasi
eventuale organizzazione del potere statale una forma di
limitazione della libertà individuale e che, pertanto,
immaginano una impostazione sociale in cui il potere politico sia
ridotto al minimo indispensabile. E’ questo, in prima
approssimazione, il punto di vista dei pensatori liberali, fra i
quali si pone la recente teoria nozickiana dello “Stato
minimo”, proponente la tesi di un interventismo statale
ridotto allo stretto indispensabile, nella regolamentazione dei
rapporti interpersonali. Con una simile argomentazione, Robert
Nozick, da un lato opera una critica della teoria della giustizia
di John Rawls, e dall’altro si pone nel solco del
liberalismo e dell’individualismo radicale di Friedrich
August von Hayek. di Federico Sollazzzo continua su: |
http://costruttiva-mente.blogspot.com/2009/10/lindividualismo-nelle-teorie-liberali.html Se vuoi commentare lo scritto blog.libero.it/accentodisocrate/ |
|
|
|
|