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ALLA VITA

È meglio che ti stia lontano

ti ho cercata
ti ho sognata
ti ho invocata
ti ho capita
ti ho amata.

Sublime e grandioso
il tuo canto,
lungo le vie dell'apparenza
ignote e vaganti
le ombre della tua essenza:

tarme di rancori
e artigli d'impostori

fiumi d'anemia
e pozzanghere di follia

orme di sciacalli
e cori di pappagalli

fili di speranza
e cadaveri in partenza.

La mia mente
non t'appartiene,
è lei che mi resta
nel delirio
di questa breve sosta.

Non ti devo niente
nulla ho da dirti.

E' inutile
che io ti fissi,

tra me e te
ci saranno sempre
nuvole e abissi.

PN, 16-2-12

Roberto Sicilia, già docente, poeta, psicologo e filosofo


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