ANCORE SPIAGGIATE
Maree immobili, in volute sabbiose, disegnate da perfide movenze sibilanti, si nutrono della mia anima. Inutili voli friabili, sono fagocitati da secolari dune carceriere. Un attimo, un’eternità. Il disco solare allo zenit esplode aridità accecanti. Il grande blu celeste schiaccia il grido dei “Corvi” esasperati di Van Gogh. Partire, sognare. I pensieri trasvolano in rotte ossessive; sono falene comete emigranti, ipnotizzate dall’oscuro abisso oceanico. Lame scintillanti, come pendoli ondosi, guizzano tra le tenebre di flutti predatori, grondanti rabbia schiumosa. Partire è un’illusione, il mare è un deserto soffocante; annego nell’inquietudine vorticosa delle mie sabbie mobili esistenziali. Eleonora Sabatino www.eleorazio.it
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