DIALOGO TRA UN "ABITANTE" DI UNO SCOGLIO E UN EUROPEO
(Confine europeo italiano - francese) Dialogo di fantasia a sostegno dei migranti bloccati.
"Cosa fai qui? Cosa vuoi qui da noi? Perché non te ne stai a casa tua e ci lasci in pace?" Questo ti chiedono, tu che stai aggrappato allo scoglio davanti al mare. "Sono venuto qui per salvarmi. Sono scappato dalla guerra, dalle bombe, dagli stupri, dalla tortura, dalla fame. Tu, sai di cosa parlo? Tu, europeo, sai di cosa sto parlando?" "No, per fortuna. Un tempo avevamo anche qui la guerra, ma tutti o quasi l'hanno dimenticato. Ma ora qui si sta bene. Cosa fai qui? Cosa vuoi da noi?" "Cerco la mia vita. Cerco il mio futuro. Cerco di farmi una famiglia, come te e come te, ne ho diritto. Tu stai bene qui, hai detto, qui non hai guerra, tortura e bombe che cadono ovunque. Perché mi rifiuti, tu che stai bene?" "Non c'è posto qui." "Rifiuti come un tempo. Tu credi in Gesù, magari lo preghi anche e come nel suo tempo tu lo rifiuti e lo cacci, perché io, per te sono solo uno straniero, come lui era ritenuto. Non sono una persona forse, io?" "Cosa centra questo. Non è quel tempo." "Sei sicuro? Tu rifiuti come allora. Non vuoi essere disturbato nel tuo benessere." "Non so di cosa parli. Ci state invadendo, ci portate via il lavoro e poi molti di voi sono delinquenti e neri." "E allora? Non siamo forse persone? E poi, io so, che di delinquenti europei anche qui ne avete e molti o mi sbaglio? Tu guardi il colore della pelle e sputi giudizi, senza considerare il valore della persona. Ti sembra onesto questo?" "Beh...sì...ma...ma...io..." "Non sai cosa dire? È facile parlare ed essere razzisti quando non si conosce la realtà. Quando l'egoismo entra nella mente. Io mi trovo qui su questo scoglio, perché voi europei, tu europeo, mi rifiutate. Questo scoglio è diventata la mia terra, ora, è tutto ciò che ho. Ti ospito qui se vuoi così ti racconto la mia vita. Dopo, ma solo dopo, mi dirai il tuo pensiero. Ci stai?." "Qui sullo scoglio, ora?" "Se non ti piace trovami un posto tu e poi mi ascolti. Vuoi?" "Stiamo qui. Forse hai ragione. Forse è giusto anche per me provare questo disagio. Forse hai ragione, si deve conoscere prima di parlare, di giudicare e di offendere." Si sistemarono tutti e due sullo scoglio. Il pomeriggio li aveva accolti con un po' di Sole. Iniziò il racconto. La Luna era alta nel cielo, ma loro erano ancora lì sullo scoglio. L'europeo in silenzio e sgomento, ascoltava, provando un senso di vergogna e di miseria mentale rendendosi conto di quanto poco conosceva del mondo, oltre se stesso.
Testo di Roberto Rossi Pittore, poeta, scrittore LA TUA CASA UNO SCOGLIO
La tua casa uno scoglio sul mare attraversato sulle onde della speranza, del sogno, del futuro. La tua casa uno scoglio duro come il cuore dell'Europa. Hai vissuto l'inferno per essere qui. Hai creduto hai sperato sei caduto sei stato tradito. La tua casa uno scoglio davanti al mare di incomprensione, arroganza, razzismo. Sei solo uno straniero. Sei solo un clandestino. Sai d'essere persona...tu. La tua casa uno scoglio duro come il cuore dell'Europa, diventata il cimitero dei Diritti Umani.
Poesia di Roberto Rossi Pittore, poeta, scrittore (Giugno 2015 - Tutti i diritti riservati©)
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