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Recensione a "La corte", ed. Starrylink




L'autrice, Tiziana Rossetto, è docente e scrittrice. Dopo il lavoro di ricostruzione dell'albero genealogico di famiglia ha sviluppato un gran desiderio di recuperare le proprie origini collegando i ricordi dell'infanzia con le informazioni ritrovate: ecco come le è nata l'idea di comporre la sua autobiografia.

La scrittura autobiografica è cura di sé: è cura del nostro passato, del nostro presente e del nostro futuro. Come averne cura? Come ne si ha di un prezioso patrimonio della memoria individuale e collettiva, ma anche del nostro io profondo che chiede, a volte inconsapevolmente, di conoscersi, riscoprirsi, ri-svelarsi. La corte di Tiziana Rossetto è uno scritto in cui ri-conoscersi. Recuperando tracce di sé l'autrice ci rimanda una narrazione scorrevole e ricca di significato alto e colmo, con la sua scrittura fa viaggiare il lettore in un luogo familiare del passato, quello della corte, dove le famiglie vivevano in una piccola comunità in grado di far crescere. I nonni erano sagge figure di riferimento, le zie erano disponibili... le famiglie allargate di un tempo erano capaci nel significato più arcano del contenere, dell'accogliere: sapevano essere “allevatrici di vita”. Nel libro di Tiziana, la corte diventa grembo che sa condurre alla crescita e formare alla socialità, a comprendere che stare un po' soli non è solitudine, che essere in compagnia è un'opportunità per diventare “animali di gruppo” capaci di dare e ricevere in una relazione completa ed appagante. Come nella Polis greca i cittadini partecipavano alla vita comune senza pensare alla politica attiva, forse per questo riuscivano a convivere al di là delle contrapposizioni.

La corte te la porti dentro, è un luogo che si trasforma in non luogo da cui attingere forza, nutrimento e amore. Poi la storia narrata diverrà patrimonio anche del lettore che si avventurerà nella trama.

Maria Giovanna Farina

(ottobre 2015 - Tutti i diritti riservati©)




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