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Un tragico destino?



In un’estate come tante altre stavo raggiungendo la famiglia al mare per le vacanze, viaggiavo in auto con il mio amato cane di dodici anni quando, fermatomi per una sosta ristoratrice in un autogrill, vidi spaesato ed ansimante un cane di taglia medio-grande che si aggirava tra le auto come se fosse alla ricerca del suo padrone. Mi avvicinai a lui, si lasciò accarezzare, guardai al collo se avesse una medaglietta, ma non aveva neppure un collare, si trattava di un meticcio che dalla dentatura doveva avere non più di un paio d’anni. Mi diedi da fare per vedere se qualcuno l’avesse smarrito, ma non ci volle molto per capire che era stato abbandonato dal vile che l’aveva tradito. Avevo già un cane, ma non me la sentii di lasciarlo alla mercé di chissà quale periglioso destino così decisi di occuparmi di lui. Ad un mio cenno, senza farsi minimamente pregare, saltò velocemente in auto e si accucciò vicino al mio che fortunatamente lo accolse benevolmente. Lo chiamai Vivi in virtù del fatto che ritenevo di averlo salvato dal probabile investimento di qualche veicolo. Partimmo. Mi sentivo soddisfatto, ogni tanto gettavo uno sguardo sullo specchietto retrovisore per controllarli e vedevo che si comportavano come se si conoscessero da sempre. Il viaggio fu piacevole e tranquillo e quando arrivai a destinazione la sorpresa dei miei, soprattutto quella di mio figlio di due anni, fu grande, “E questo da dove arriva?” mi chiesero. “L’ho trovato sull’autostrada che vagava alla vana ricerca di chi lo aveva abbandonato, se trovo da sistemarlo da qualche amante degli animali, bene, altrimenti lo terremo con noi.” risposi. Da quel giorno entrò a far parte della famiglia. Si dimostrò un ottimo cane sia da guardia che di compagnia, socievole con tutti e quando il mio vecchio cane morì il dolore della perdita fu in parte mitigato dalla sua presenza. Rimase con noi da 1984 al 1992 fino a quando un tristissimo giorno le ruote di un camion lo travolsero.

Io non credo al destino, ma parve proprio che il suo dovesse essere inesorabilmente quello!

Max Bonfanti, filosofo analista (Febbraio 2022 - Tutti i diritti riservati©)

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