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PENSIERI - LA LIBERTA'


Ci affanniamo nel definire la libertà quasi fosse un’astrazione: un’utopia del senso del vivere, ben lontano dalla capacità dell’uomo di concretizzarla. Essere o non essere se stessi è una condizione provocata da limiti definiti inconsciamente dal tutto che ci circonda. Ci ritroviamo nel bel mezzo del nostro cammino a rifletterci con caratteristiche differenti da quelle che compongono il nostro essere. Difficile estromettersi dal dominio del ruolo che rivestiamo e in cui ci siamo evoluti: Cresciuti. 
Non è edificare una parola per il solo fatto di definirla nel suo concetto univoco; definirsi liberi ha già in sé la consapevolezza di ciò che si era o mai stati e ciò che realmente vogliamo essere. Perno del tutto è la volontà, forse assopita nella stasi di una vita accettata come data. Sta di fatto che capita all’improvviso che un qualsiasi accadimento ci pone di fronte al cambiamento, alla necessità di risolvere delle domande che conducono alla concreta costruzione del nostro Io. Si può arrivare nel mezzo della vita e rendersi conto di aver vissuto senza aver vissuto veramente? Come mutanti di opere e pensieri e azioni, calate in contesti in continua trasformazione, non siamo mai uguali a noi stessi nell’attimo appena passato, anche se somma di tutte le evoluzioni in un tempo e spazio definito: è certezza che ciò che scatena la necessità di definirsi liberi è una delle qualsiasi determinanti, quella anomala, implosa in noi non più come incognita ma come verità.
“L’istante magico è quel momento in cui un si o un no può cambiare tutta la nostra esistenza”(Paulo Coelho). Diventa poi un gioco, in ogni piccola azione, riuscire a discernere quella che la nostra coscienza elabora come inquinamento di pensiero e di volontà da quella che ci conduce a un appagamento talmente intenso da rendere sazia la certezza del nostro essere in vita. 
Non a caso “La libertà di scegliere”, ben definita quasi come sequenza casuale di immagini, è invece uno dei tanti porti che con curiosità mai sazia, andremo a scardinare e scoprire dopo a aver dialogato a fondo con il nostro Io, cercando le porte della sua ovattata accondiscendenza per condurla nel viaggio della metamorfosi. “La libertà di scegliere”, opera intensa della filosofa Maria Giovanna Farina, fortemente voluta tra le mie letture, appaga nella scoperta dei perché è necessario ritrovarsi, restituendo speranza alla possibilità di nascere o rinascere nella scelta per dirsi e sentirsi liberi; si può ricominciare, e la nostra autrice ne da prova con i discorsi di Francesca, protagonista del Noi protagonisti, a camminare con sguardo nuovo, dopo aver demolito le barriere della paura, dei fallimenti, delle definizioni assunte e metabolizzate come regole e quelle che abbiamo inghiottito abbuffandoci come carnefici miscredenti delle nostre potenzialità.
Del resto basta quel senso del nulla della nostra sopravvivenza, a farci vedere chiaramente che qualcosa che sta andando inevitabilmente alla deriva, deve essere afferrato e rivisto: l’appagamento della scoperta che la difficoltà di riprendersi è superiore allo stesso annientamento, è auspicabile con la stessa intensità con cui il vuoto di non essere governa la nostra vita. Siamo fragilità del nostro tempo ma anche meravigliose creature che possono dare vita a un mondo migliore tra le tante chimere effimere assunte come sicurezze. 
La Libertà è un meraviglioso vestito indossato dalla nostra anima che mai potrà tradirci quando, soli, ci sentiremo in compagnia della nostra solitudine che è forza della nostra volontà. 
Maria Giovanna Farina ci conduce per mano laddove “dopo aver imparato a volare alto” è necessario sostenere il nostro volo “se le ali non sono robuste” perché “faticano a sostenere il lungo volo, le turbolenze e i vuoti d’aria”. E con poesia di versi mai uguali e dissimili figli generati dalla nostra nuova esistenza, abbracceremo la sacra Luce della Libertà. Ed io mi dissi Libera!

 

Libera

Osservarsi
in meriggi tinti d’aurora
e riprendere il centro
impreciso nel dono del sé.


Contarsi


la vita sfumata nel tempo
espandendosi d’oltre
ritrovando i perché.

(tratta dal libro di poesia Libera)

 

Mirella Musicco (Febbraio 2018- ©Tutti i diritti riservati)

 

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