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LA BANALITA' DEL MALE


Sono le cose semplici che rendono il mondo migliore, quelle che abbiamo buttato nel cassetto: impolverate, dimentiche di ogni valore e ogni credo.

Siamo in corsa verso il nulla e perdiamo l'essenza della vita: il sorriso di un bambino, la gioia della domenica, la leggerezza di regalare un sorriso e il perdono. Ricordiamo la nostra fragilità solo quando il mondo brucia nel male, come fosse riflesso dell'oggi, nuvola di passaggio, orma consueta che calpesta la terra. Ci impregniamo di immagini, ripeschiamo la solidarietà seduti dietro gli schermi televisivi, affamati di flash che scorrono con la voglia di tirar fuori quella briciola di umanità; quanto durerà il nostro cuore affranto? Un giorno, due ... fino al prossimo attentato?

Ci scopriamo impotenti per giustificaci della nostra piccolezza, debolezza esistente e imperante.

Non ci siamo mai soffermati a pensare che la pace, concetto quasi astratto universale, è coltivabile nel nostro piccolo giardino e, quando questo diverrà il giardino di molti, sazierà quanto il pane dato all'ultimo dei poveri.

Dare il meglio di sé è possibile: denudarsi dalle malattie del cuore che abbiamo accettato come normalità.

Il male ha un limite: si nutre del pensiero per raggiungere le profondità dell'anima ma, dopo aver divorato quanto di più facilmente attaccabile, naviga nel nulla ovvero " il vuoto dell'esistenza".

Il bene invece radica profondamente e, la sua assenza, è un eco talmente intenso da far apparire tutto come riflesso, opacità senza ascolto, battito senza vita, involucro di materialità.

L' AZIONE sarà la nostra vittoria; smettiamola di parlare e iniziamo a costruire dall'oggi.


Pensieri di Mirella Musicco (Febbraio 2016 Tutti i diritti riservati©)


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