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Le poesie di Marta



Voli di farfalla, Controvento editrice, è il libro di poesie di Marta: una poetessa quindicenne.


L'ho incontrata ad Anghiari durante i Cantieri delle Libera Università dell'Autobiografia. Nella nostra rivista siamo soliti non commentare le poesie perché esse parlano da sole al cuore ed alla mente di chi legge, per questa ragione anche in questo caso pubblichiamo una poesia, tratta dal libro, che Marta ha scelto ritenendola significativa. Il suo viaggio poetico inizia all'età di otto anni senza che lei potesse immaginare di creare tanto interesse.




D. Quando hai iniziato a scrivere poesie?

R. Ho iniziato a otto anni, ho pubblicato la mia prima poesia durante un concorso con la scuola, dove poi hanno inserito la mia poesia in un libro insieme a quelle di altri autori. Poi a scuola ho fatto un percorso sulla poesia nei primi due anni delle medie, ho scritto anche delle poesie per la mia insegnante di Italiano che andava via. Ci tenevo a lasciare un ricordo

D. Quindi è stato qualcuno all’inizio a chiederti di scrivere poesie?

R. No, all’inizio l’ho fatto da sola

D. Spinta da che cosa?

R. Mi piaceva…la passione è nata dopo

D. Hai iniziato quasi per gioco?

R. Sì

D. Ora cosa rappresenta per te la poesia?

R. Per comunicare con me stessa, per far sapere agli altri. Sì, è diventato un mezzo di comunicazione

D. Credo che la poesia sia un modo più immediato e concentrato per comunicare noi stessi, cosa ne pensi?

R. Sono d’accordo. A me piacciono molto i poeti ermetici perché in poche parole dicono molto

D. Ti senti una poetessa?

R. Sì. Ho pubblicato, mi hanno fatto i complimenti persone come Duccio Demetrio. Mi hanno fatto sentire loro così, la mia è una passione così, scrivo…

D. E quel che succede succede

R. Sì

D. Il riconoscimento è importante, se nessuno ti legge la tua poesia rimane solo per te. Alla luce dei fatti, pensi di continuare? La tua vita la vedi così o hai altre aspirazioni?

R. Sì, la vedo così

D. Vivrai per la poesia?

R. Sì

D. Che benefici incontri nello scrivere?

R. Ho riscontrato che non c’è limite, non c’è spazio, posso scrivere quanto voglio: otto pagine o poche righe. Non c’è limite, posso parlare di qualunque cosa. Non mi sento relegata in uno spazio

D. Possiamo dire che per te la poesia sia la libertà?

R. Sì



Senza muri

puoi stare,

passeggiate sulle nuvole,

puoi fare,

trasformare il pensiero

in parole,

coraggio per scrivere

la mia pelle,

cantastorie,

cantaparole,

stilita,

saltimbanco,

giocoliere,

qualunque sia,

il poeta

è ognuno di noi.

Marta



 Maria Giovanna Farina




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