La capacità di immaginare ciò che diventerà scienza
L'esperimento mentale come modalità di ricerca scientifica è stato introdotto da Ernst Mach (austriaco nato nel 1838), sto parlando del noto studioso della velocità del suono. Possiamo considerare pensiero creativo quella capacità di immaginare ciò che diventerà scienza? Direi di sì, la creatività si esprime in tante modalità, non solo nell'opera d'arte ma anche nelle vicende quotidiane della nostra vita. Così lo scienziato può essere creativo e l'esperimento mentale nella sua capacità di anticipare la realizzazione concreta è espressione del pensiero creativo. Il pensiero creativo, anche se ancora Mach non era nato, possiamo dire lo ha anticipato René Descartes (1596-1650) con il suo immaginare, addirittura sognare, ciò che andava scoprendo. Ma qualche anno prima di Descartes nasceva Galileo (1564) il fondatore della scienza sperimentale, la scienza moderna che possiamo definire una nuova visione della scienza. Ma ancora prima nacque il genio assoluto di Leonardo da Vinci (1452) che fu scienziato ed artista ma anche inventore. E non dimentichiamo anche filosofo. Convinto assertore dell'importanza dell'esperienza, la sola in grado di far conoscere la realtà delle cose, ma non poteva non sottolineare quanto le leggi che regolano la natura si esprimano mediante la matematica. Leonardo anticipa la visione di Galileo del “gran libro della natura scritto in caratteri matematici”. La scienza nasce dall'immaginare, chi sa immaginare è artista e anche scienziato. Analizzando questi due scienziati e filosofi, ci rendiamo conto come abbiano compreso quanto il pensare, il progettare sia una indispensabile azione anticipatoria di ciò che con il lavoro diventerà scienza. Perché ho voluto trattare questo argomento, in questa precisa maniera? Non solo per condurvi a Margherita Hack, l'unica tra gli studiosi citati che ho avuto il piacere di incontrare, ma per mostrare il lato pratico della filosofia, madre di tutte le scienze. La filosofia non è scienza ma da essa nasce anche la scienza perché dall'interrogarsi, tipico del filosofo, dall'immaginare quindi, nasce il bisogno di ricerca, scoperta di ciò che ci circonda. I primi filosofi hanno fatto questo. Talete, il primo della filosofia occidentale, ha ipotizzato che tutto nasce dall'acqua, non è questa immaginazione? Talete viveva nel sesto secolo a.C. Privo di strumenti tecnici per mettere a punto le sue intuizioni immaginative. Anche se non è vero, l'acqua non è il solo elemento base dell'universo, pensiamo però quanto essa sia fondamentale per la vita sulla Terra. Talete ha immaginato ciò che doveva diventare scienza. Per essere scienziati è necessaria una buona dose di capacità prefigurativa, è indispensabile produrre idee che poi si potranno concretizzare. La creatività non è solo come già accennato legata all'arte, la creatività è dote dello scienziato, del ricercatore di verità, dello sperimentatore mentale. Il medico Ramon y Cajal (1832-1934) scoprì che le cellule nervose, i neuroni che furono definiti così in seguito da Sherrington, non sono l'una attaccata all'altra come riteneva Golgi, ma separati e collegati attraverso il processo della sinapsi (scambi chimici - neurotrasmettitori) tra una cellula e l'altra. Ramon y Cajal era uno scienziato fuori dal comune, si interessava agli studi di Freud, praticava l'ipnosi e spingeva gli allievi a seguire corsi di acquarello per rappresentare il meglio possibile ciò che avevano in mente. Egli era uno scienziato creativo. Margherita Hack afferma in una intervista che le ho fatto esattamente dieci anni fa che di filosofia non ci capisce nulla. È il sapere di non sapere socratico che appartiene ai sapienti, solo chi è consapevole delle proprie lacune umilmente può sempre migliorare. L'astronomia, la vicinanza - amore per gli animali me la hanno sempre fatta ammirare, conoscerla è stata come la prova del nove; ciò che pensavo era realtà. Sicuramente possiamo considerare la Hack una seguace di Galilei. La capacità di immaginare ciò che diventerà scienza. Uno spunto utile per trasformare la filosofia in cura. Maria Giovanna Farina (Novembre 2022 - Tutti i diritti riservati©)
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L'accento di Socrate |