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Amore: anche lui può essere la vittima?

 

Uno dei lati più cupi dell'amore è il maltrattamento. Sono casi in cui non si può più parlare di amore ma di rabbia, possesso e in certi casi persino violenza: è il momento in cui si esce dal rapporto di coppia costruttivo per cadere nella distruzione del progetto attraverso la mente e il corpo dell'altro. Tali esperienze negative si vivono anche dal punto di vista maschile, sembra impossibile ma ci sono donne che usano violenza sui loro mariti, compagni, fidanzati. Questa realtà è più frequente di quanto ci si immagini ma non emerge facilmente dal sommerso perché è una violenza spesso più psicologica che fisica, violenza che affonda le radici nella maternità più negativa.

Pensiamo al bambino manipolato contro il padre magari colpevole del fallimento famigliare ma non per questo, e non sempre, da denigrare come padre. Pensiamo alle madri padrone del tempo, del pensiero e delle azioni dei loro figli, madri che pretendono di condurre un figlio per sempre, donne incapaci di accettare che il loro ragazzo è ormai un adulto separato e autonomo.

Ci sono casi in cui le donne sanno addirittura percuotere un uomo e ci riescono perché lui non ha il coraggio di difendersi: consapevole della propria superiorità fisica non osa restituire l'atto di abuso. Nello sterminato universo emotivo e sentimentale esistono anche casi di violenza sui maschi, casi in cui il sesso forte si fa debole e le donne diventano portatrici di brutalità. Non dobbiamo e non possiamo dimenticare questi casi se vogliamo costruire dei rapporti armonici tra i sessi. Ecco perché, culturalmente fin dall'infanzia, il Paritismo si mostra come la nostra unica possibilità di salvezza: non ci si salva e non si supera la brutalità di certi maschi prendendo spunto e modello dai loro comportamenti, ma cercando un rapporto di vera parità fin dalla più tenera età.


Maria Giovanna Farina presidente dell'associazione culturale L'accento di Socrate

(Tutti i diritti riservati©)




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