Andrea Lucisano: Socrate e la Nuvola Rosa
Andrea Lucisano ha studiato Lettere all’università, Arti e scienze dello spettacolo e poi si è diplomato alla scuola di cinema a Roma. Il grande amore per la filosofia lo ha trasformato in studioso, approfondendo non solo lo studio dei filosofi ma anche del greco antico per meglio comprendere Socrate. Ha ideato un video, Socrate e la Nuvola rosa, davvero originale così come è incredibile la storia che lo ha condotto a realizzare questo lavoro. Che rapporto hai con Socrate? Mi ha sempre incuriosito il sapere di non sapere, questo messaggio ci fa vedere come la società sia andata molto lontana da ciò. Sapere di non sapere che non significa non si finisce mai di imparare, ma vuol dire che dobbiamo essere curiosi e meravigliati di ogni istante della vita che passa e ci sorprendiamo che siamo vivi. Ho fatto questo video in modo artistico rappresentando Le nuvole di Aristofane e facendo diventare il Daimon di Socrate una nuvola rosa Aristofane non ha però reso giustizia a Socrate, mentre nel tuo video tu riesci a cogliere la sua essenza. Vedi Socrate come un mito o un modello? Per me Socrate era un bel uomo, come lo è stato Gesù. Noi siamo a volte così fragili e abbiamo bisogno di idealizzarlo, ma lui era semplicemente un uomo. Quello che potrebbe essere l'uomo. Purtroppo oggi tutti corrono per cose banali mentre l'uomo potrebbe essere il messaggero della luce come ha scritto Giordano Bruno. L'uomo potrebbe fare cose migliori e non perdere tempo per parlare di nulla Quindi hai realizzato questo filmato? La prima idea era quella di realizzare un cartone animato su Socrate e di trasformare il Daimon in una nuvola che lo accompagna sempre. Diciamo che il Daimon, per chi non lo sapesse, è una voce interiore che ispira Socrate Sì, certo. Così ho scritto la canzone "La Nuvola Rosa" ed il brano che chiude il film, Daimon, con un rap in greco antico che ho tratto dalla lettera di Epicuro a Meneceo sulla felicità. L'idea della nuvola, che rimane sempre vicino a Socrate finché non devono separarsi perché lui viene condotto in tribunale e lei, rimasta sola, si perde in una città senza più umanità e intelligenza, mi è venuta rifacendomi alle Nuvole di Aristofane. In questa città disperata, i mangianuvole succhiano dal cielo le forme delle nuvole per rivenderle come sogni alla gente che ormai è stata trasformata in automi da una squallida società fondata sul potere e la vanità, sul possesso e l'avidità. Mentre scrivevo la storia e riadattavo i testi di Platone e le canzoni, ho letto sul Corriere della sera che un certo Carlo Rivolta avrebbe recitato Socrate nel Simposio all'auditorium della Rai. Sull'articolo c'era scritto inoltre: scenografie - Nuvola Di Capua. Io ero scioccato. Non avevo mai visto un attore recitare Socrate, ed ancor meno, non avevo mai conosciuto nessuno che si chiamasse Nuvola!!! Così sono andato Come è andata? Il giorno dopo ho trovato il suo numero di telefono e molto emozionato, ho chiamato. M ha risposto una persona umilissima ed entusiasta dell'idea che man mano gli raccontavo. Gli chiesi allora quando potevamo vederci per girare delle scene e che intanto gli avrei mandato tutto il materiale che avevo prodotto. Carlo disse che si sarebbe liberato solo dopo 2 mesi perché era molto occupato in quanto doveva fare visite e accertamenti vari. Ci siamo visti e conosciuti a Cinecittà, a Roma, il 10 giugno. Lui era magrissimo. Ci siamo abbracciati. Lui era felice di conoscermi; la moglie, Nuvola, mi guardò in modo così strano e mi disse: “Sai, quando abbiamo letto la storia e i tuoi testi non potevamo crederci”. “Perché?” - chiesi io - “Perché io mi chiamo Nuvola Rosa, disse lei. Vera di primo nome. Nuvola di secondo. e poi Rosa... Incredibile davvero! Rimasi ancora incredulo. Alla fine delle riprese (che durarono 4 ore ed in cui lui era stanchissimo ma mi chiedeva di continuare fino a quando non avessi finito il lavoro) Carlo Rivolta mi abbracciò e mi disse: “Che cosa meravigliosa esserci incontrati ora!” Io non capì bene. Undici giorni dopo, il 21 giugno, morì. Nuvola piangendo mi disse di fare vedere questo lavoro perché lui era molto contento di quest'opera Il filmato ha partecipato nel 2008 al Giffoni film Festival Sì, dopo tre ore di immagini di vip, musiche varie hanno iniziato a girare il filmato: per la prima volta è calato il silenzio, i ragazzi erano incantati e hanno fatto due applausi a scena aperta. Dopo due minuti è stato interrotto tra lo sconcerto del pubblico... Maria Giovanna Farina
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