Generosità fraintesa
Quando l’affetto verso una persona me ne ispira il regalo, un flusso energetico gioioso mi rapisce e come il vento mi spinge verso stadi emozionali diversi, a partire dall’idea di cosa cercare transitando dalla gioia di averlo trovato, dalle righe con cui lo accompagnerò, per scivolare nuovamente nell’immaginario che simula lo stupore da me sperato allorché il destinatario ne entra in possesso, sino alla realizzazione effettiva del mio intento. Raggiunto l’apice del suo supporto, il flusso energetico scemerà da me per sopraffare il ricevente se sarà stato in grado di comprendere il messaggio che ho voluto trasmettergli attraverso quel dono, solitamente si tratta di un libro, e ne gioirà. L’atto del donare presuppone un animo generoso retto dalla buona fede, e può capitare che l’entusiasmo lo renda avventato. E’ fondamentale difatti non dare per scontata la capacità dell’omaggiato di ricevere, il quale potrebbe mal interpretare il dono ma anche l’intenzione del donante, com’è successo di recente a me che ho dovuto scontare l’interruzione del flusso energetico gioioso e tanta amarezza. Nella vita ho vissuto atteggiamenti più o meno palesi di rifiuto del regalo, pochissimi fortunatamente. Tra i più incisivi annovero quello da parte di mia madre molti anni or sono, che nell’immediatezza ebbe una reazione spropositata, spaventata dalla difficoltà dell’uso, e poi sicuramente la sopra citata, più recente, avvilente esperienza ma da un lato positiva perché mi ha aperto gli occhi su un’insospettabile e paradossale forma di invidia. Una mia amica da anni, così pensavo fosse anche se già al primo incontro il mio sesto senso mi dava delle avvisaglie di disagio, che per i suoi pregressi trascorsi di violenza subita, povertà e problemi di salute guardavo con rispetto ed empatia interessandomi delle sue vicende per farle sentire la mia presenza, in assenza di parenti, incoraggiandola nelle iniziative e supportandola anche economicamente, a volte volontariamente ed altre su sua richiesta, a seguito di una mia banalissima richiesta, come fosse traboccato un vaso pieno d’acqua, è esplosa con ingiurie contro di me dicendomene di ogni ed estromettendomi da tutti i suoi contatti. La cosa che mi ha dato più fastidio è stato il sentirmi dare dell’impicciona, così ha travisato il mio interessamento nei suoi confronti, privo di qualunque interesse personale, che voleva essere solo un aiuto, alcune volte pure pesante da offrire avendo pure alcuni problemi. Di situazioni di ingratitudine ne ho avute altre in passato. Purtroppo con rammarico devo confessare provenire per lo più da persone bisognose che si sono approfittate della mia innata generosità.
Oggi è diventato difficile pure donare….. Donatella Liguori (novembre 2022 - Tutti i diritti riservati©)
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L'accento di Socrate |