Invettiva e agonia 16/4/2015
Dopo Aushwitz non sarà più possibile fare poesia, aveva sentenziato il grande filosofo tedesco. Ma la poesia ha imposto la sua forza intangibile. Dopo l'ennesima strage di dannati della terra; dopo i quattrocento annegati, torturati, violati; dopo che il mar Mediterraneo, ancora una volta, ha preso il colore del sangue, come quello dell'acqua, anelito di libertà, dei tonni condotti alla mattanza; dopo che ancora una volta l'Europa, terra del tramonto, e della speranza, si è rivelata fortezza di morte e di sterminio, rifiutando di offrire un sentiero di umanità e di pietà, dispersa dietro i suoi idoli e il suo egoismo; dopo che gli squali hanno trovato carne per le loro parole; chissà se la poesia troverà ancora la forza per riannodare i fili del suo discorso di umanità, di solidarietà! Chissà se il sole domani sorgerà ancora ad illuminare la radicalità del bene! O la banalità del male stenderà la sua ombra, senza scampo. Per tutti.
Giugno 2015 © Riproduzione riservata
Angelo Guarnieri è psichiatra e poeta. Ha scritto vari libri di poesie ed ha curato un libro su Alda Merini
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