In
che brutto mondo viviamo...
L'ultimo
giorno del mese di luglio mi è stata scippata la borsa e
le signore che stanno leggendo queste parole sanno benissimo,
perché immagino che anche la loro borsetta sia così,
anzi possono benissimo immaginare che cosa contenesse la
mia. Praticamente il mondo intero: documenti patente carte di
credito, ma anche chiavi di casa chiavi della macchina
telecomandi occhiali da lettura farmaci cosmetici e chi più
ne ha più ne metta. Siamo un pò tutte fatte così,
più la borsa è capiente più cose ci mettiamo
e quindi più sono le cose che ho perduto. L'unica nota
positiva in questa storia è che ho salvato il telefono
perché lo avevo in mano e lo stavo usando per leggere un
libro. Dimenticavo di dirvi che mi trovavo in una città
non mia, fuori da un ospedale in attesa che un amico ammalato
terminasse la visita oncologica e se avessi perso anche il
telefono non avrei nemmeno potuto chiedere aiuto in una città
estranea e con nessuno intorno che potessi conoscere. Quando mi
sono resa conto dell'accaduto, benché tremassi
vistosamente, ho cominciato a chiamare in successione . il
112 . la banca . l'emergenza serrature . l'emergenza
telecomandi . un conoscente che andasse a casa mia e che
presidiasse l'abitazione che poteva anche diventare oggetto di
attenzione da parte dei ladri . un parente che mi portasse la
mia chiave d'emergenza perché con le macchine
elettroniche che abbiamo adesso non avendo la chiave non
avrei potuto non dico farla partire ma nemmeno chiudere i
finestrini o la serratura. Ero completamente in balia
dell'evento, un evento che non vi nascondo mi è costato
un patrimonio, dal punto di vista economico, ma che mi ha anche
lasciato un senso di frustrazione così forte, di
inadeguatezza di fronte al mondo, che non pensavo di poter
provare. Sono venuti anni fa i ladri anche in casa, ma la
sensazione di violenza e sopraffazione questa volta è
stata molto più forte. Perché vi racconto queste
cose assolutamente personali? Perché, nonostante a
distanza di due mesi devo dire che il mio stato d'animo è
più sereno e sono quasi tornata in possesso di tutto
quello che ho dovuto rifare, salvo qualche documento per il
quale la burocrazia con i suoi tempi sta allungando il
recupero, ve ne parlo perché quell'evento che è
successo a Viareggio qualche settimana fa mi ha risvegliato
questi stati d'animo. Certo, quello che ha fatto la signora con
la sua auto, cioè colpire il ladro ucciderlo passandogli
sopra due tre o quattro volte è una cosa inimmaginabile
e condannabile all'ennesima potenza, ma chi ha subito una affronto
del genere credo che pur non condividendo, possa sentire dentro di
sé quella spinta a fare qualche cosa. Forse qualsiasi
cosa. E vi assicuro non si tratta né di razzismo né
di problemi legati all'immigrazione, perché le persone
che hanno colpito me non erano né immigrati né di
colore, li ho visti bene! Quello che la cosa ha suscitato in me
è stato un senso di rabbia così forte che io, non
mi vergogno a dirlo, sono tornata in quel luogo con la speranza
di rivedere il soggetto per poterlo almeno accecare con il
mio spray al peperoncino, una piccola arma che consiglio a
tutte le donne, che non nuoce in modo così terribile, ma
crea fastidio e disagio, e che io non dimentico mai di mettere
nella tasca. Qualcuno ha cominciato a suggerirmi di lasciar
perdere e naturalmente ora che le cose si sono ammorbidite ne
capisco il perché, forse mi sarei messa nei guai anch'io
o forse qualcuno mi avrebbe sopraffatto, non lo so, ma il tutto
per dire che questa criminalità, piccola o grande che sia,
ha preso così piede nelle nostre città e nelle
nostre vite da non permettere nemmeno ad una donna adulta nel
pieno della giornata, perché si trattava delle dodici,
quindi ora di pranzo, di girare tranquilla. So di non dire
niente di nuovo, ma mi domando, cosa è successo,
perché siamo caduti così in basso, perché
il mondo vede ogni giorno situazioni di così alto
degrado, mancanza di sicurezza, di disinteresse della libertà
umana, di bisogno di possesso. E' la povertà, la fame,
la cattiveria, l'ingiustizia? Che cosa è a guidare
l'insieme di queste situazioni che si stanno moltiplicando? ripeto
non sto dicendo niente che non si dica tutti quanti, ma il
mondo che lasciamo ai nostri figli e ai nostri giovani potrà
essere raddrizzato? Che cosa dobbiamo fare perché si
possa tornare ad una vita sociale "normale"? Non mi
dite che la criminalità c'è sempre stata, perché
nell'età della mia giovinezza io sapevo di poter
circolare serenamente anche da sola e di non correre nessun
pericolo; ora non manderei non una figlia, non una nipote in giro
da sola per tutto l'oro del mondo. Questo mondo non mi piace
più!
Giuliana
Pedroli, giornalista
(Ottobre
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