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Le donne e l’età…

Riflessioni di una quasi sessantenne che ha applicato la filosofia alla sua vita

 

Non sta bene chiedere l’età alle donne, questo si sa, ma io non ne ho mai capito il motivo. Perché doveno forse nascondere gli anni che passano? E allora gli uomini no? Mah, credo sia una questione di carattere, c’è sempre colui o colei che si sente infastidito dal passare del tempo, e chi invece non lo vive certo come un problema. Anche se invecchiare non piace a nessuno, certamente. Ma ogni periodo della vita ha le sue aspirazioni, così, quando hai 15 anni e mezzo dici che ne hai 16 e sogni i 20, mentre a un mese dai 50 dici di averne 49. E’ normale o almeno molto diffuso.

In tutta sincerità a me non è mai importato niente degli anni, sempre dichiarati ed anche portati serenamente. Al raggiungimento dei primi anta è stata una festa: mi son sentita grande, matura e completa. Ai secondi anta mi son detta che valutando quello che mi succedeva intorno, potevo affermare che anche l’età che avanza porta i suoi vantaggi, e non stavo parlando di saggezza, esperienza o qualità simili. Mi riferivo a cose molto più spicciole e pratiche. Al traguardo dei 50 anni, tanto per dirla tutta, non devi più sgomitare, se mai l’hai fatto, tra altre donne spesso più giovani, perché hai la tua stabilità. Non sei alla ricerca spasmodica di un lavoro, non devi chiedere, fare telefonate, bussare a molte porte. Non devi dimostrare più niente a nessuno e non devi piacere a tutti i costi. Non devi più apparire giovane per forza, se hai la cellulite…beh, ormai alla tua età chi ti guarda, ce l’hanno tutte, anche perché gli uomini che ti passano vicino spesso non ti degnano di uno sguardo. E puoi anche permetterti qualche stranezza che prima non ti era concessa. Quindi posso dire di aver festeggiato con piacere questo mio secondo traguardo.

Cosa cambia, mi son detta, cosa cambia nella tua vita, se tra poco compi 60 anni? Nulla, mi son risposta, rimango la stessa persona, con le stesse esperienze, le stesse amicizie, le stesse occupazioni e preoccupazioni. Ed allora perché mi sento così infastidita da questo numero tanto ingombrante? Tra 50 e 60, in fondo c’è solo una decina; meglio ancora, tra 59 e 60 ci son solo 12 mesi di differenza, eppure questo traguardo….. mi fa arrabbiare. Lo confidavo ad una vecchia (è proprio il caso di dirlo) amica fin dai tempi della scuola e mia coetanea, sicura che lei, donna molto pragmatica e schietta, avrebbe riso di me; ed invece ha confermato la stessa mia insofferenza in vista del prossimo compleanno, due mesi più in là del mio, ed ha aggiunto che aveva vissuto lo stesso sentimento di fastidiosa impotenza anche al compimento dei 30 anni, che per lei aveva significato l’abbandono della giovinezza, per entrare nell’età adulta. “Finivo di colpo- mi ha raccontato- di essere una ventenne, per diventare una donna con tutte le responsabilità che questo comporta, la famiglia, i figli. Figurarsi ora con i 60…..”

La verità è che, se pur dico che l’età non mi spaventa, dentro di me lo spauracchio della vecchiaia comincia a fare capolino. Oh lo so, ai giorni nostri la vecchiaia è spostata più in là, per le donne poi, l’età media è sempre più alta, ma quando in tram ti cedono il posto, quando nei negozi non ti salutano più con un bel ciao, ma un -buongiorno signora- inizi a capire e ti devi rassegnare. Sei diventata una anziana, e che non ti offrano la carta d’argento! Se in TV o sulla stampa leggi di una anziana travolta dal tram, vai a vedere l’età, e magari scopri che è anche più giovane di te. Inutile nasconderlo, ti girano le scatole. Perché dentro non sei anziana, dentro non ti senti come quella vecchietta di 60 anni che ricordi veniva a casa tua durante la tua infanzia a chiacchierare con la nonna. No, tu non sei così, anzi, se non fosse che temi di apparire ridicola, vorresti dire che ti riconosci di più nella giovinetta che hai visto passare in bicicletta qualche giorno fa davanti a casa tua. Ti sembra di avere la stessa spensieratezza, la stessa leggerezza, anche se la vita ti ha messo già molte volte alla prova.

E allora? Come conciliare le due immagini, quella che vedono gli altri e quella che vedo io?

Non è facile, il nostro non è un mondo a prova di età matura, così ho deciso di non pensarci più; di vivere amandomi per prima, concedendomi di fare quello che più mi piace e se non piace agli altri peggio per loro. Ho deciso di dire più no che sì, di pensare a chi mi vuol bene e di fregarmene altamente di chi invece mi critica. Ho deciso di prendermi quello che di buono i 60 anni regalano e non badare a quello che mi tolgono, sempre che glielo permetta di togliermi qualcosa che è mio.

Insomma, ho deciso di prenderla con filosofia…..Invito anche voi a fare così, splendide sessantenni coetanee, e perché no, invito a seguirci anche voi uomini.

Giuliana Pedroli



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