Immagini e parole
I ricordi dell'infanzia sono spesso fatti di immagini, colori, sapori e odori. Il racconto di Gina Di Dato fatto di parole e immagini è un tentativo di non far morire il passato dolce del ricordo, ma soprattutto di mantenere presente la fanciullezza della vita.
Ho girovagato, in una settimana di settembre, per Piana, il paese in cui sono nata 47 anni fa. Sola, solissima, per il paese circondato dalle montagne, dalle campagne, dal lago ...una cosa che non facevo da venticinque anni. Ho ripercorso strade e vicoli, mi son goduta i vari paesaggi e mi sono sbizzarrita con una macchina fotografica. SOLA. Ho rivisto i miei sassi/massi-scivolo, quelli su cui , bambina, mi divertivo a scivolare. E nessuno me lo impediva.
Che bello quando si è bambini, vero? Vedi
il mondo in un altro modo, con altri occhi, tutto a dimensione
bimbo. I miei scivoli erano i lastroni di massi che si trovano nelle vicinanze di quella che un tempo era la casa dei miei nonni: chissà quanti pantaloncini avrò strappato.... E poi le corse per i gradini della via dei nonni e quelli dei vicoli adiacenti.....e le gare che facevo correndo....ero la più veloce! Ho sfidato anche i miei figli 10 anni fa su questi gradoni e ...avevo vinto!!!
Certo ora le vie non son più come lo erano quando ero piccola. Cinque anni fa han rimodernato alcuni vicoli, soprattutto quelli dei più vecchi quartieri del paese. I gradini ci son sempre stati, per fortuna, erano fatti con pietrame diverso ma la struttura non è cambiata. Che libertà e che pace senza auto. Il quartiere, la via dei nonni, è fortunato, non possono passare le automobili, se fossero così tutti i centri dei paesi!..
E le visite alla stalla e al piccolo orticello del nonno a prender i fichi o i fichi d'india o il vino dalla ora vecchia.
Che bello che era stare con i miei nonni. E quando il nonno mi portava con sé in campagna a raccogliere la frutta e se con me qualche volta veniva la mia amica Maria Paola era sempre una festa... Io e Maria eravamo quasi inseparabili, almeno in quei giorni in cui io stavo a Piana; appena potevo correvo da lei, appena potevo stavo con lei. Chiacchierate, passeggiate, il gelato al ponte o in piazza, o solo lo stare sedute sui gradini davanti casa. L'importante era stare insieme.... Ora , ora è tutto diverso, le zie sono invecchiate, i nonni non ci sono più. Io e Maria abbiamo ognuno la nostra famiglia, ma ci sentiamo spesso e ci vediamo quando possibile, quando io posso tornare in Sicilia. E ogni momento per me diventa prezioso e bello...ma non è mai abbastanza. Che brutto abitare così lontano dalle persone care. Ora vedo il paese in modo diverso, un tempo mi sarebbe piaciuto starmene a vivere a Piana, ora no, è cambiato tutto... Vedo le cose che non vanno: le strade, alcune, tenute poco bene, il traffico indiscriminato e i parcheggi selvaggi peggio che nelle grandi città, le chiese sempre chiuse (non perché dovessi entrare a pregare, non lo faccio da tempo), le campagne spesso abbandonate, le case dei vecchi quartieri oramai dimenticate, non ci sono più bambini che giocano spensierati su quei sassi o che corrono incuranti del pericolo per i gradoni. E poi i pettegolezzi, i lutti famigliari, i dolori della vecchiaia, .....
Non si può tornar bambini, vero??? Sono grande ma vorrei tornar ad essere bambina e non esser così lontana dalle persone e dagli affetti...
Gina Di Dato |
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