18 novembre 1676 Den Haag (L’Aia)
Dopo aver superato a passi veloci alcuni piccoli ponti che gli permettevano di superare agevolmente un incrocio di canali Gottfried Wilhelm (GWL) si trovò a chiudere il mantello intorno al collo, intirizzito dal freddo che si stava insinuando fra i suoi vestiti. Non era lo stesso autunno che aveva lasciato a Parigi, qui l’aria era più pungente ed il cielo sembrava specchiarsi lungo i canali, quando il sole di tanto in tanto faceva capolino. L’orologio della chiesa più vicina a Paviljoensgracht stava suonando una dozzina di rintocchi. GWL non aspettava che quello. Benedictus (BDS), nella lettera che gli aveva fatto recapitare, si era raccomandato di aspettare le h.12.00 per venirlo a trovare, nell’ora più calda della giornata, quando forse la tosse gli avrebbe lasciato un po’ di requie per conversare. GWL bussò alla porta del proprietario di casa, il pittore e decoratore van der Spyk, il quale, pur informato dell’arrivo dell’ospite tedesco, non riuscì a nascondere un’espressione meravigliata al trovarsi di fronte un uomo piccolo con l’aria altezzosa, la faccia incipriata ed una parrucca da grand vivére. Sembrava più un parigino che un tedesco, anche se il suo accento era inequivocabile. L’idea che van der Spyk si era fatto dei filosofi corrispondeva di più al suo affittuario, un uomo abituato a vivere in maniera frugale, talora immerso nei suoi pensieri e nelle sue letture. Evidentemente, pensò fra sé e sé, non aveva ancora capito in quanti modi potesse presentarsi un filosofo, forse se ne poteva riempire una tavolozza di colori. GWL appariva tronfio anche mentre saliva le scale per arrivare al primo piano, dove l’aspettava BDS, come se quelle scale potessero di colpo portarlo ad una sapienza maggiore, o almeno questo era quanto si era immaginato dopo aver parlato con Oldenburg, segretario della Royal Society di Londra. La porta era socchiusa al termine delle scale, ma si individuava già il profilo di BDS, chino sul lavoro di molatura delle sue lenti attraverso cui il mondo appariva come espressione della sostanza divina. Mentre BDS si alzava in piedi per aprire la porta nel tentativo di accoglierlo GWL notava il suo volto emaciato, i capelli ondulati fino al collo, una lunga veste da camera e la camicia aperta sul petto ansimante nel tentativo di trovare una regolarità fra un respiro e l’altro. Non fosse stato per i fazzoletti che spuntavano ai lati del cuscino si sarebbe detto un attore nel suo camerino al termine della rappresentazione, piuttosto che un malato convalescente consunto da una malattia cronica. “Qualunque cosa ne sarà della mia vita, dovrò sempre mantenere alta la mia dignità” si trovò a pensare GWL “proprio come sta facendo quest’uomo con la sua malattia”. Fino ad allora non ci aveva pensato, lui che stava scalando le corti più prestigiose d’Europa alla ricerca di una posizione più che rispettabile. Perfino l’individuo più schivo del mondo aveva la possibilità con la sua mente di raggiungere le vette più alte dell’Universo. Questa lezione non se la sarebbe dimenticata facilmente, ma in quel momento, vedere in quello stato uno degli uomini più illuminati che potesse mai incontrare più era come ricevere un pugno nello stomaco. La luce proveniente dalla strada attraverso l’ampia finestra incontrava le lenti lasciate sul tavolo, riflettendosi in mille bagliori, che davano all’incontro fra i due filosofi un’atmosfera di chiaro-scuro continuamente variabile. Di tanto in tanto un luccichio della durata di un istante sembrava sospendersi fra lo sguardo curioso di GWL e lo sguardo stanco e profondo di BDS. BDS Siete arrivato puntuale, sir Gottfried GWL Nei miei studi di matematica ho imparato da tempo che uno dei fattori determinanti è la precisione nella soluzione dei problemi e voi siete considerato una persona determinata BDS Mi fa piacere che pensiate questo di me, sarete voi a scoprire se io sia più determinato, determinante o deterministico… GWL Vogliatemi scusare, non riesco a capire cosa…? BDS Sedetevi pure, sir Gottfried, volevo solo farvi notare come la geometria, scienza a me cara, sia determinata e precisa, mentre la mia visione delle cose può forse essere considerata deterministica, cioè soggetta alle necessità più impellenti GWL Voi intendete dire che le necessità guidino le azioni degli uomini? BDS …così come le azioni derivano da altre azioni che non conosciamo e gli istinti provengono dall’istinto di sopravvivenza. Vorrei farvi assaggiare a tal proposito la birra offerta dal signor van der Spyk. È ottima. Ne volete un po’? GWL Grazie con piacere. Vorrei però farvi notare come di necessità in necessità cadiamo in quello che è l’intelletto infinito Guardandolo dritto negli occhi fece una lunga pausa mentre comunicava la loro richiesta al signor van der Spyk e lo invitava a sedersi intorno al tavolo con un gesto lento della mano BDS Volete dire Dio? GWL Certo, solo in Lui l’ordine dell’Universo ha un senso BDS Sono d’accordo con voi, tale conclusione è necessaria, se vogliamo riconoscere la vera essenza delle cose. La sostanza divina è l’essere indipendente causa sui GWL Io però penso che la sostanza semplice sia capace di azione. Proprio per questo motivo è capace di combinarsi con altre sostanze semplici dando luogo ai corpi, che sono sostanze composte BDS Nella mia filosofia la sostanza è unica, mentre la realtà che incontriamo intorno a noi è rappresentata dalle diverse modalità di espressione della sostanza divina GWL Così facendo le creature viventi finiscono per diventare semplici accidenti di Dio, incidenti di percorso dovute ad una infinita concatenazione di cause, molteplici combinazioni senza una finalità apparente. Ne convenite? BDS Non è possibile negare la realtà e fare finta che sia qualcosa di diverso da quello che effettivamente è GWL Ma… allora la libertà dell’uomo… dov’è? Io non riesco più ad intravederla dentro questo meccanismo geometrico BDS Fatevi coraggio sir Gottfried. La nostra libertà risiede proprio in quello che istante dopo istante stiamo per fare. Come in questo momento: siamo liberi di fare filosofia e bere birra GWL Per come la vedo io la realtà ha più punti di vista. Le modalità di cui parlavate prima non sono solo accidenti di Dio. L’uomo ha più di una modalità per rappresentarsi il reale, come concetti astratti o come oggetto delle sue percezioni, può analizzare nei minimi particolari quello che si trova ad indagare oppure può farne una sintesi, può fare delle leggi da osservare nei comportamenti oppure può esprimersi in mille opinioni. La realtà è multiforme BDS Se intendo quello che mi state dicendo bisogna differenziare tale molteplicità del reale così come ne state parlando. Se voi la riferite alle capacità umane bisogna ammettere che le potenzialità dell’uomo, talora inespresse, sono comunque notevoli, in grado di andare anche oltre gli attributi che solitamente l’uomo riesce ad intravedere della sostanza divina. Se invece vi riferite al contingente, al singolo individuo o al singolo oggetto, devo ammettere la mia incapacità a riconoscerne l’esistenza sulla base della sua essenza GWL Eppure bisogna pur considerare qualcosa all’origine dell’universo… BDS Ce l’abbiamo già, non c’è bisogno di cercare altrove, voi stesso avete detto prima di me come di necessità in necessità si risalga alla potenza di Dio GWL Sì, ma con questo intendevo trovare nella realtà intorno a noi un’espressione della sua volontà e del suo intelletto, un segno della Provvidenza divina BDS Voi vorreste trasformare a tutti i costi la sua potenza in qualcosa che tutti possiamo ammirare, ma in questo modo rischiate di banalizzare la sua capacità di esprimersi nella Natura, non credete? GWL C'è però un rischio in tutto ciò. Se date per scontato che tutto il creato e niente di più di quello che i nostri sensi percepiscono è avvenuto ad opera di Dio, allora si finisce per confondere Dio con il creato, Dio e la Natura BDS E' un rischio da correre se ci permette di pervenire alla conoscenza della mente umana e della sua suprema beatitudine GWL L'altro rischio che correte è quello di una costruzione astratta senza alcun contatto con la realtà. Dove sono le cose finite nel vostro mondo? Dove sono le singole persone? Dove sono gli oggetti da cui siamo circondati dalla mattina alla sera? BDS credo di poter definire un corpo finito perché ne posso trovare un altro più grande, quindi ciascun oggetto finito è sempre limitato nella sua estensione dal confronto con uno più grande, posso trovarlo fermo o in movimento, determinante è la causa esterna che ha prodotto il suo stato fisico, ma il suo perdurare in quella condizione dipende anche dalla sua natura: sono i corpora semplicissima GWL adesso vi riconosco nel vostro essere deterministico, adesso riesco a rispondere alla domanda che mi avete fatto all’inizio del nostro dialogo, quindi è già tutto determinato fin dall’inizio dei tempi, ma… non pensate che i corpi semplicissimi si possano combinare fra di loro a formare i corpi che ci costituiscono? BDS ne convengo con voi, però se ciascuna delle particelle che costituiscono un corpo avesse anche un minimo grado di razionalità vedrebbe il suo mondo come un tutto, non come una parte. Sono infiniti i rapporti che le varie parti dell’universo instaurano fra loro ed inoltre cambiano durante la loro esistenza Un violento colpo di tosse sconvolse l’ambiente rarefatto che si era venuto a creare fra i due, tanto da far accorrere van der Spyk in soccorso del suo ospite su per le scale. Il fazzoletto preso di corsa sotto il cuscino si era rigato di sangue. Forse era il caso di lasciarlo riposare, pensava GWL. GWL mi farebbe piacere leggere qualcosa del vostro manoscritto non ancora pubblicato; mi fareste il piacere di leggermi almeno l’introduzione la prossima volta che vengo a farvi visita? BDS sarà un vero piacere. Come ne siete venuto a conoscenza? GWL Oldenburg mi ha parlato di voi, dicendomi anche che avete preferito non accettare un incarico all’Università di Heidelberg per paura di perdere la vostra libertà di fare filosofia BDS Adesso forse riuscite a spiegarvi perché io creda solo in quel tipo di libertà? GWL gli fece un cenno di saluto cordiale come se avesse capito a cosa si riferisse quello strano personaggio con cui aveva avuto la possibilità di conversare. In realtà gli sfuggivano diversi particolari della sua filosofia, però, pensava fra sé e sé, questo dialogo lo aveva stimolato a creare qualcosa di incredibile da realizzare nel futuro, forse una macchina con cui rispondere ad ogni domanda. Non sapeva bene il perché, ma quell’uomo era riuscito a stupirlo. Luigi Giannachi - medico e sceneggiatore (Febbraio 2018- ©Tutti i diritti riservati)
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