Lettera dagli eroici furori: Giordano Bruno scrive una lettera immaginaria
Nel mio cuore la tristezza e la malinconia da tempo avevano preso residenza, ma lo spazio a loro disposizione diveniva più grande nel constatare quanta ingiustizia fosse presente in questo mondo, dove i migliori sembrano quasi destinati a scomparire prima. Tuttavia ero convinto sempre più che i grandi interpreti del mondo non scompaiano mai, anche quando la morte beffarda voglia portarsi con sé i loro corpi, perché immortale rimane il distillato del loro pensiero per tutti quelli che verranno dopo di loro, almeno per chi tiene alte le antenne in ogni direzione. La mia astronave delle idee da questo punto di vista non aveva pregiudizi in merito. Ben lo sapevano gli amici che mi inoltravano le loro considerazioni in maniera epistolare. Non importava se provenissero dal passato o dal futuro, in quanto il tempo è un’illusione
Caro Ghignos, tu sai come io sia sempre stato uno spirto libero, inconciliabile con i dogmi della religione ufficiale. Non ho mai potuto sopportare la presenza di un veto superiore a contestare qualcosa, il mio spirito libero sente la necessità di gridare al mondo le contraddizioni insite in sistemi pre-formati e pre-determinati, dove perniciose finzioni sono sostenute da Sileni alla rovescia. Perfino la filosofia talora mi appare insufficiente ed astratta per la sua terminologia a descrivere in maniera adeguata l’ars memoriae. Non fui certo io a scoprire le lettere, ma come un novello Palamede fui scoperto dalle lettere. Esse giacevano nella casa delle Muse, stavano aspettando che io le mettessi nella giusta successione, dando loro quella pluralità di significati che è propria delle parole e dei concetti. Gli dei dell’antichità portavano alla luce le cose più importanti tramite oracoli e poeti. Dio fa intravedere la luce attraverso le nuvole. Io ero una di queste nuvole, ma pochi se ne sono accorti. Voglio darti un consiglio da seguire lungo il tuo interminabile viaggio. Se anche soltanto da lontano riesci ad intraveder la luce del sole puoi aspirare a partecipare ad essa, che si moltiplica tante volte quanti sono gli sguardi che la prendono di mira. La mente può elevarsi dalla ragione ai sensi superiori, purgandosi e purificandosi, soltanto così l’uomo diventa un principe e va oltre quello che la Terra contiene. In simmetria con questo movimento, dal basso verso l’alto, esiste un altro movimento dall’alto verso il basso, la mente divina, che penetrando per gli arti muove tutta la massa e si mescola al grande corpo. Così, come l’uomo ha bisogno incessantemente di Dio, da quando si rende conto di essere vulnerabile, anche Dio ha bisogno dell’uomo perché senza di lui non sarebbe niente. Per questo motivo Dio continua incessantemente ad inventare nuovi mondi in cui l’uomo possa realizzarsi e comprendere direttamente l’infinito. L’uomo continua a pensare che il tutto sia fatto per lui, non intuendo quanto accidentale e magnifica sia la sua natura. Accidentale perché il caso volle che fra i vari animali anche l’uomo facesse la sua comparsa, magnifica in quanto egli è l’unico degli animali a poter apparire sulla scena della sua coscienza. La vita è uno specchio crudele, in cui per virtù della sua mente, l’uomo riesce a piangere e ridere di sé stesso in una tragicommedia senza fine, rischiando ogniqualvolta la pazzia. Forse per questo motivo, ora che ci penso, mi arrestarono e mi arrostirono senza farsi alcuno scrupolo, temevano che una mente lucida come la mia potesse dirompere ed eccellere, spiazzando la pazzia degli altri. E’ la mente che anima la mole dell’universo, è l’intelletto il principio universale della realtà, ogni cosa è animata da questa luce o da questa forma che dir si voglia, in modalità diverse e con denominazioni diverse, sia sul piano dell’essere che sul piano della conoscenza. La natura è l’intelletto che opera all’interno della materia. La forma nel mondo metafisico è fonte delle idee, nel mondo fisico imprime le traccie nella natura, nel mondo razionale produce le ombre delle idee. Se intravedi nelle cose l’anima mundi che muove il tuo animo congiungendoti al divino, difficilmente potrai temere le sensazioni provenienti dal corpo, perché l’animo acquisisce vigore e dominio sopra il corpo da non provare più alcun dolore. Così feci io quando il mio corpo mortale fu deciso non dovesse più cantare nall’aere. Orsù non temere, perché l’armonia delle nove sfere e delle nove muse, con le loro intelligenze e i loro strumenti, continua a mantenere il ritmo dell’universo con infinite musiche che viaggiano in infiniti modi per infiniti mondi. Un abbraccio dal tuo Giordano
AL PROPRIO SPIRTO
Monte, per quanto la terra ti imprigioni tenendoti fisso sulle tue profonde radici, ugualmente sai protendere la tua tua vetta fino agli astri. Mente, dal culmine delle cose un’altra mente a te affine ti chiama ad essere discrimine tra Giove e i Mani. Non abbassarti fino a perdere la tua dignità, non macchiarti con le acque del nero Acheronte che ti imprigiona. La tua natura ti spinga a cercare luoghi più alti: al tocco di Dio, infatti, diventerai fuoco ardente. (G.Bruno)
Luigi Giannachi - medico e sceneggiatore (Giugno 2015 - Tutti i diritti riservati©)
Condividi i tuoi commenti con noi PAGINA DI DISCUSSIONE SU FACEBOOK: CLICCA "Mi piace" su L'ACCENTO DI SOCRATE |
|
L'accento di Socrate |