PARADOSSO DEL SORITE
Spesso l’insegnamento scolastico nell’atto di presentare le nozioni da imparare nel modo più semplice possibile tende a semplificare l’importanza di autori del passato che non hanno avuto la stessa fortuna degli autori più noti. Questo deprezzamento nei riguardi della filosofia classica comporta talvolta una perdita di informazioni che invece nella loro intrinseca problematicità trovano un senso. La filosofia poi quasi per definizione vuole essere problematica, perché se non c’è problema non c’è nulla su cui dibattere, rischiando in tal caso di entrare in un ambito deterministico esageratamente autoriale non più supportabile dalla libera discussione e dal confronto fra le persone. Il confronto con sé stessi e con gli altri presuppone una disponibilità a lasciarsi trasportare in oasi di conoscenza diverse da quelle personali quando questo confronto sia intavolato sulla base di un dialogo costruttivo. L’origine etimologica della stessa parola “dialogo” fa intendere il parlare liberamente fra le persone senza alcun pregiudizio, né alcuna tendenza ad ottenere la ragione in quello che si va dicendo. Quando invece la comunicazione avviene a strenuo sostegno di una opinione o giudizio in un certo argomento, magari con l’implicita intenzione di voler convincere gli altri, il dialogo può trasformarsi in uno sfoggio di dialettica (dia-legein-techne), che etimologicamente è “l’arte del parlare attraverso”, dove ciascuno degli interlocutori può deliberatamente cercare di ottenere la ragione dalla propria parte, utilizzando alcuni stratagemmi sofistici. Socrate stesso, pur se veniva trattato alla stregua dei sofisti suoi contemporanei nelle commedie di Aristofane, era contrario al metodo eristico utilizzato dai sofisti, a cui non interessava raggiungere la verità ma soltanto riuscire a persuadere i loro interlocutori. Il metodo eristico (erizein, fare battaglia) è una sorta di battaglia concettuale sul campo in cui deve vincere necessariamente uno dei competitori: lo si può considerare un antenato sofistico dell’attuale tendenza presente in molti campi (divergenze legali, politiche, assicurative) a sostenere la propria tesi per confutare l’avversario senza interessarsi alla validità oggettiva delle affermazioni utilizzate, anzi vantandosi di poter contestare qualunque versione relativa ad un argomento sia in un senso che nell’altro. Da non confondere con il metodo eristico con quello euristico (eurischein, scoprire) in cui è favorito l’accesso a nuovi sviluppi teorici ed empirici attraverso l’intuito per nuove forme di conoscenza in una sorta di logica evolutiva dell’umanità, talvolta considerata in opposizione agli imprevisti nel mondo scientifico che però hanno prodotto risultati più che eccellenti (serendipity). Talora basta una “u” (euristico/eristico) per cambiare il mondo, talora si arriva ad una scoperta perseguendo altri obiettivi. Fra le scuole socratiche minori, così denominate perché fondate da filosofi che avevano aperto delle scuole filosofiche dopo aver frequentato Socrate, si distingue la scuola fondata a Megara da Euclide il Socratico (per distinguerlo da Euclide il matematico), che aveva ospitato Platone in fuga da Atene per motivi politici e forse l’aveva ispirato con la sua idea del bene unico sempre simile a sé stesso, come una sorta di idea platonica. Un altro filosofo di questa scuola, Diodoro Crono, potrebbe aver ispirato ad Aristotele il concetto di potenzialità dell’essere prima ancora che questo si realizzi. A posteriori come possiamo sapere con esattezza quale fu fra i filosofi che in qualche modo proseguirono l’insegnamento di Socrate a scegliere in maniera più pertinente la strada lasciata intravedere dal loro maestro? Non potremmo certo deciderlo basandoci sul numero di opere scritte, perché di alcuni autori non ci sono arrivati i loro scritti. Non possiamo addebitare al solo Platone questo merito, perché secondo la visione del filosofo Guido Calogero Platone mistificò deliberatamente il messaggio più importante lasciato da Socrate, quello di mantenersi sempre alla ricerca di una verità senza illudersi di arrivare ad un bene superiore: il dialogo socratico, secondo Calogero, permette di raggiungere momento dopo momento alcune verità particolari, che in quella determinata situazione risultino migliori, ma non potrebbe mai ammettere la sua conclusione a vantaggio di una di queste verità. Caratteristica comune delle scuole socratiche minori era il concetto che la verità non potesse essere comunque raggiunta e che quindi la parola non rappresentasse altro che un simbolo completamente disgiunto dall’oggetto che dovrebbe rappresentare. Eubulìde di Mileto aveva introdotto una serie di paradossi incentrati sulla impossibilità di definire con certezza il confine fra l’identità e il suo riconoscimento. Famoso è ad esempio il paradosso del mentitore in cui esiste una dissonanza fra ciò che lui afferma di essere ed il contenuto della sua affermazione. Non è da meno il paradosso del sorìte (che significa mucchio) in cui emerge in maniera evidente la difficoltà di individuare in maniera netta dove inizia e finisce il mucchio di sabbia, perché non può essere denominata allo stesso modo una quantità di sabbia infinita (ad es. tutta la sabbia della Terra) ed un mucchio costituito da pochi granelli di sabbia. Estendendo questo concetto agli esseri viventi come possiamo definire il numero di cellule oltre il quale confidiamo di essere davanti ad un essere vivente o, allo stesso modo, il numero di cellule al di sotto del quale non è più un essere vivente. Come possiamo parlare di organismo umano isolato dal resto dell’universo quando il numero di cellule batteriche che convivono costantemente con l’uomo da quando viene al mondo fin oltre il momento della sua morte è superiore al numero di cellule che costituiscono i suoi tessuti ed i suoi organi? Il funzionamento dell’organismo umano è tutt’altro che indipendente da tutto ciò che lo circonda, tanto dal punto di vista biologico che dal punto di vista antropologico e sociale. E’ forse arrivato il momento di rendercene conto?
Luigi Giannachi socio fondatore dell'associazione culturale L'accento di Socrate
(Tutti i diritti riservati©)
Condividi i tuoi commenti con noi PAGINA DI DISCUSSIONE SU FACEBOOK: CLICCA "Mi piace" su L'ACCENTO DI SOCRATE |
|
L'accento di Socrate |