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SOGNO  O  SON  DESTO (3° episodio)

 

 

Ero lì sul ponte della nave che mi stava riportando a Venezia. Avevo appena terminato il mio turno di guardia al timone, me ne tornavo in cabina mentre il sole sorgeva, le membra stanche sotto i vestiti intrisi come spugne d’acqua, era piovuto tutta la notte. Chi mi dava il cambio era favorito dal destino, ma io avevo combattuto contro i temporali notturni,  che non mi avevano dato tregua fino all’alba. Il destino, già il destino, una di quelle parole che può avere mille significati, per me era semplicemente un dono del cielo. Ripensavo al milione e più di persone e di luoghi che avevo incontrato lungo la strada, senza smettere mai di rimanere a bocca aperta per le meraviglie del mondo. Per me il destino era un viaggio, un lungo incredibile viaggio senza fine. Anche adesso che tornavo nella mia città i ricordi saltellavano nella mia mente, il viaggio non era affatto finito, forse stava solo per cominciare, mentre il sonno raccoglieva le mie membra trasportandolo fra i sogni…   

Due uomini mi fermano all’ingresso di Venezia, appena sbarcato dalla mia nave. Entrambi sono molto eleganti e sembrano pratici della città,  sebbene abbiano i tratti del viso e perfino l’abbigliamento tipico delle persone che ho conosciuto in Cina. Mi fanno capire che possono comunicare solo con la loro lingua nativa. Per questo mi hanno cercato, tutti in città sanno che io solo posso risolvere i problemi dei forestieri provenienti dal lontano Est. All’inizio penso che si tratti di un problema commerciale, sono riusciti a stabilire un ponte fra la loro città e Venezia, hanno da propormi qualcosa per il buon andamento dei loro affari. Ma no, non è quello il motivo, iniziano invece a raccontarmi la loro vita.

Il primo, di nome Shan Bao, racconta di essere andato a vivere da solo in mezzo alle montagne per respirare l’aria più pura e cristallina dell’universo, per non rischiare di essere toccato dalle malattie della gola e della pancia così diffuse in città, per riuscire a non essere coinvolto nei mille e più problemi del vivere assieme, per riuscire a trovare insomma  quel centro di equilibrio così difficile da trovare, l’unico in grado di dare ordine e stabilità al proprio volere, per non soffrire  e  conservare al meglio la propria salute.

Il secondo, di nome Zhang Yi, si vanta di essere un eccellente oratore, molto ammirato nella sua città, dove tutti cercano di ingraziarselo per le sue conoscenze politiche ed amministrative, non passa giorno senza ricevere un invito a casa di persone molto influenti per dibattere su  argomenti che stanno nella bocca di tutti, ottimo mangiatore e raffinato buongustaio dei piatti più prelibati, ricercato amatore nei piaceri delle arti notturne, è, a suo dire, il miglior personaggio da conoscere per realizzare l’ambizione, celata in ognuno di noi -sempre a suo dire- di scalare la piramidi sociali per non dover più chiedere, ma soltanto scegliere. 

I due personaggi, all’inizio molto gentili e suadenti nei loro discorsi verso di me, ad un certo punto cominciano a contestarsi l’un l’altro, senza più rispettarsi a vicenda fin quasi a strattonarsi e ad azzuffarsi fra di loro, tanto che io non so più cosa fare, ho perfino timore a cercare di dividerli e tanto meno a prendere le parti di uno di loro, così accaniti sembrano nelle loro posizioni da non poter scalzarli, se non finendo coinvolto nella zuffa.

Proprio mentre riesco ad interrompere per qualche istante la loro disputa ricordando loro che si trovano pur sempre nel territorio della Serenissima, dove vi sono leggi severe per i forestieri scoperti nell’atto di colpire o peggio ferire un'altra persona, compare il filosofo taoista Zhuang Zou a dirimere la questione, pregando i due di rientrare nelle loro stanze.

Il famoso filosofo vissuto molti secoli fa…qua davanti a me?... lo lascio fare! – mi sorprendo a pensare

Shan Bao e Zhang Yi non si fanno ripetere la preghiera, svaniscono nel nulla o almeno così pare a me

- Hai fatto la tua scelta? In quale di questi due modi preferiresti vivere tornando finalmente a casa? –Zhuang Zou rivolge la parola proprio a me, non sapevo cosa rispondere

- A…dire il vero…nessuno dei due mi ha veramente convinto. Per quanto mi riguarda non sono un buon parlatore in pubblico anche se conosco molte lingue e nemmeno sarei proprio capace di vivere da solo in mezzo alle montagne, anche se ho una buona resistenza a vivere in qualunque situazione si prospetti

- Adesso che tornerai a casa molti vorranno sapere dei luoghi che hai visitato, molti saranno curiosi di sapere come far soldi con le tue conoscenze. Stai ben attento, potresti essere così richiesto da non aver tempo per decidere del tuo tempo, oppure potresti decidere di rinchiuderti in una torre d’avorio, demandando ad altri componenti della tua famiglia il da farsi

- Comincio a capire cosa vuoi dirmi: rimanere fermo in un posto dopo tanto peregrinare potrebbe non fare al caso mio

-Tu sei un viaggiatore Marco, non sarà facile riprendere a terra l’attività di commerciante in cui pure eccelli

-Metterò le mie conoscenze al servizio della mia famiglia e della Serenissima, è ora di prender moglie ed avere una prole da crescere in maniera adeguata al mio rango

-Non tutto avviene sempre come vorresti, sia per mare che sulla terra. L’imprevedibilità è il sale della vita, l’importante è riuscire a mantenere vivo il proprio intendimento nonostante tutto quello che ci capita attorno

-Se sono io al timone non c’è alcun problema a mantenere la rotta

-Un giorno mentre ero in meditazione una bellissima gazza mi era arrivata addosso schivandomi all’ultimo momento. Presi immediatamente la balestra per abbatterla, considerata la bellezza del suo piumaggio e la paura che mi aveva fatto passare. Mentre prendevo la mira mi accorsi che quell’uccello stava in realtà inseguendo un ricco pasto, consistente in una mantide ed una cicala. La mantide a sua volta stava per catturare la cicala senza rendersi conto di essere a sua volta cacciata. Ciascuno di noi può essere preda o cacciatore, ma rischiamo di perdere di vista il nostro proprio destino se stiamo dietro ad un guadagno occasionale

-Terrò a mente la tua storia, quel che non mi manca è la memoria

-Vuoi sapere allora che fine hanno fatto i due litiganti nella loro vita? Shan Bao a forza di vivere senza riparo in mezzo alla natura è stato divorato da una tigre, mentre Zhang Yi, il vanitoso ospite delle più nobili dimore, fu divorato da una febbre insanabile. L’uno ha nutrito la sua interiorità ma una tigre lo ha mangiato dall’esterno, mentre l’altro ha nutrito il suo esterno ma la febbre l’ha attaccato dall’interno”

Mi svegliai all’improvviso con lo sguardo della tigre negli occhi, uscendo come un matto dalla mia cabina con la paura che qualcosa fosse successo alla nave durante il sonno, ma credo che il sorriso si sostituì presto alla paura nel mio viso perché intravedevo all’orizzonte la mia città. Tornai in cabina solo per accertarmi di una cosa. Sì, erano lì, i rotoli che rappresentavano la comunicazione fra il Khan e il Papa iniziata 24 anni prima con il primo viaggio fatto da mio padre e mio zio. Nel destino c’era anche questo, il sogno me lo aveva fatto ricordare. 

Luigi Giannachi - sceneggiatore e medico esperto in terapia del dolore (neurochirurgia ed agopuntura)



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