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Nota critica "anti accademica" su Van Gogh
di Davide Foschi 

Van Gogh era un mistico e un veggente, capace di osservare il mondo eterico con la stessa concretezza con cui l'uomo comune osserva la materia, e di questa veggenza ne ha fatto arte.

I vortici di energia eterica, formativi e principio di materia, sono i veri protagonisti dei suoi dipinti, dove in realtà non è raffigurato un volto, un corvo o un campo di grano ma c'è la visione diretta delle forze formative del mondo che ci circonda. Quando entriamo in un dipinto di Van Gogh, quindi, siamo come di fronte ad una finestra aperta sul mondo delle forze sottili, all'occhio comune non percepibili. Van Gogh ci ha tradotto in linguaggio per noi comprensibile, quello della materia (ancor più' enfatizzata dalla stessa matericità utilizzata) la sinfonia occulta che pervade ogni cosa,anche il silenzio di un' immanente distesa di grano, anche il suo stesso sguardo sorpreso allo specchio in un attimo infinito. Vortici eterici e linee di forza formano tutto l'esistente: Van Gogh ne fu il più grande testimone diretto in ambito artistico. La magia che ci trasmette sta proprio in questo atteggiamento re-ligioso, inteso proprio come "legare assieme", riconnessone tra noi ed il mondo che sta ad un livello sopra il nostro.  Non era pazzo. Non era un fanatico religioso.  Semplicemente, un uomo con un senso che gli altri uomini intorno a lui non avevano, e questo lo relegò alla solitudine.
Ma se secoli dopo la non comprensione dei contemporanei oggi Van Gogh sa trasmetterci qualcosa di veramente magico dobbiamo chiederci se non era veramente quella la strada giusta e se noi, in modo del tutto naturale nell'alveo di una comune lenta e progressiva evoluzione, siamo tutti più predisposti a percepire qualcosa di quel mondo.

www.davidefoschi.it


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