Zairo Ferrante è un giovane talento poetico della poesia italiana, per lui la Poesia è Anima, anzi è la voce dell'Anima, è istinto, è voglia di vivere, è uno dei pochi mezzi (insieme alla Musica ed alle Arti visive e figurative) che permette di dialogare in silenzio con noi stessi. Gli abbiamo chiesto di spiegarci che cosa è il DINANIMISMO, movimento poetico da lui fondato. Ecco il suo scritto: la storia del poeta e del suo movimento. MGF
IL DINANIMISMO: STORIA DI UN MOVIMENTO POETICO-ARTISTICO
Fin da Bambino avevo due desideri...o meglio un desiderio, ossia quello di diventare Medico ed una passione, cioè la Poesia. I miei primi versi li ho scritti all’età di 9 anni e sono stati pubblicati sul giornalino scolastico nel 1995, all’epoca avevo solo 12 anni e la Mia Prof. di Italiano, addirittura, dubitò sull’originalità del mio scritto. Ricordo che dovette intervenire mia Madre ed alla fine riuscì a farmi scagionare dall’accusa di plagio. Non ricordo invece a quando risale il mio prima tema in cui, alla domanda cosa vuoi fare da grande, io scrivevo o il Medico o l’Astronauta. Forse ero in terza elementare. Ora ho 27 anni e vivo a Ferrara, dove mi sono trasferito per conseguire la Laurea in Medicina e Chirurgia e dove nel 2009 ho pubblicato il mio primo libro di prosa e Poesia dal titolo “D’amore, di sogni e di altre follie”. L’opera, raccoglieva una selezione di versi, dal 1995 al 2009, che puntualmente venivano introdotti da una pagina di prosa scritta, ovviamente al momento della stesura, con l’intento di contestualizzare ed, in un certo senso, spiegare i versi. Scopo del libro voleva essere quello di esprimere le mie intime emozioni e di donarle al lettore, il quale, tramite un’elaborazione del tutto personale, avrebbe potuto farle proprie e rispecchiarsi i esse, sia per similitudine che per opposizione. Volevo, insomma, dimostrare come l’arte, e soprattutto la Poesia, è in grado di far entrare in sintonia le Anime di due perfetti sconosciuti, o quasi. A dire il vero l’esperimento ha sembrato funzionare fin da subito, il libro (edito da Este-edition) ha riscosso un buon successo, tanto da venire, dopo due settimane dall’uscita, segnalato nella classifica vendite della Feltrinelli Ferrara, tra i libri più venduti della settimana. In seguito, parlando con i lettori, ho scoperto che il mio messaggio era arrivato a destinazione! Infatti, chi leggeva aveva apprezzato sia versi, sia la breve introduzione e molti mi dicevano: “io odio la Poesia perché spesso non la capisco...ma nel tuo libro è stato diverso, tutto mi è sembrato più chiaro...a partire dal linguaggio”. Queste parole hanno tracciato il cammino...insomma mi sono detto: “io scrivo ciò che l’anima in silenzio mi detta dopo che avvenimenti l’hanno, in qualche modo, smossa...ed il mio scopo è quello di comunicarlo ad altre Anime, che a loro volta si dovranno mettere i movimento e comunicare questo movimento ad altre” ...Insomma ero convinto che le sensazioni dell’Anima generassero Poesia e che quest’ultima, come in una catena di Sant’Antonio, generasse altre nuove sensazioni ed altre nuove Poesie. Mi sono chiesto quale poteva essere il perché e quale il mezzo di questa rivoluzione delle Anime. E la risposta che, dopo qualche tempo, sono riuscito a darmi è stata davvero molto semplice. La Poesia è la voce dell’Anima, con le sue immagini e con le sue parole, semplici ed immediate, riesce a comunicare in modo subliminale con altre Anime che, con estrema velocità, entrano in sintonia sulla stessa lunghezza d’onda, si smuovono e producono nuovi pensieri o Poesie. Restava da capire come poteva avvenire tutto ciò. Anche in questo caso la risposta arrivò con semplicità, dopo poco tempo. Che stupido ero stato non capirlo prima. La Poesia smuoveva l’Anima, seminando il dubbio, costringendo la mente a riflettere ed a porre domande che potevano trovare risposta solo nel profondo di ogni uomo...quindi solo l’Anima poteva rispondere alle domande poste dalla mente, ma indotte dalla voce di un’altra Anima...ossia dalla Poesia. Questa idea mi ha reso felice...pensavo alla mia Anima in movimento, al mio tumulto che creava Poesia, pensavo alle parole semplici ed alle immagini immediate che la mia Anima mi suggeriva. Dalla crasi tra“dinamismo” e “Anima” nacque la parola “Dinanimismo” che, nella mia testa, venne subito identificato come un “Movimento poetico/artistico rivoluzionario delle anime”. Il movimento doveva riproporsi di riavvicinare la Poesia, tramite un linguaggio semplice ed immediato, alla gente. Non importava la rima, il verso e la metrica (o meglio essi non erano gli ingredienti essenziali)...quello che contava era il messaggio. La Poesia, nella mia mente, era diventata un messaggio forte ed immediato in grado di smuovere la passione dell’uomo, doveva essere un comando perentorio che costringesse l’uomo, senza se e senza ma, a riflettere. In quel momento la Poesia era diventata la mia arma contro la superficialità dilagante del 2000. La poesia doveva contrastare quel “materialismo distruttivo” che i media, lo sviluppo ed la vita frenetica avevano imposto. Questo era il messaggio che il Dinanimismo doveva portare: L’esaltazione della Poesia e dell’Arte come arma importante, se non unica, contro la superficialità e come amica indissolubile dell’uomo e della sua anima. Per fare questo bisognava bypassare la corazza che molto molti avevano alzato contro la “nobile Arte”, che negli anni tendeva sempre di più ad apparire, nell’immaginario collettivo, materia per pochi eletti. Ecco perché nel primo manifesto del Dinanimismo redatto nel luglio 2009 rilanciai il concetto di una Poesia come voce dell’anima e quindi compiuta attraverso un linguaggio semplice. Non avevo assolutamente intenzione di screditare il lavoro di Chi, in nome dell’estetica, continuava a “ricercare” un linguaggio ed una forma; volevo solo evidenziare che la Poesia poteva e doveva contenere entrambe le cose...questo era il lavoro che il Poeta era chiamato a fare. Doveva compiere una sintesi tra bello e semplicità. Doveva rendere il messaggio comprensibile, semplice ed accattivante. Parlai di questa idea alla mia Ragazza e subito dopo la proposi a Roberto Guerra, scrittore e critico letterario di matrice “Futurista”. All’epoca non lo conoscevo personalmente, ma aveva recensito, con splendidi apprezzamenti, il mio libro e quindi sapevo dove contattarlo. Roberto l’apprezzò subito e pubblicò il Manifesto sul suo giornale on-line, L’Asino Rosso. Dopo poco tempo anche io ho aperto un blog ed in meno di un anno il Dinanimismo è stato riconosciuto da una parte della critica come avanguardia letteraria, è stato segnalato su diversi siti e periodici culturali (alcuni molto autorevoli e con un buon seguito di lettori), ha prodotto due e-book gratuiti (uno mio personale ed un altro contenente gli scritti dei 13 artisti finalisti del concorso “la poesia come voce dell’anima”) ed attualmente è un movimento artistico vivo ed attivo che raccoglie numerosi Artisti, alcuni anche molto noti sia Italiani sia Stranieri, che collaborano e/o sostengono il movimento inviandomi le Loro opere che, con cadenza settimanale, vengono pubblicate sulle pagine on-line del Dinanimismo. Zairo Ferrante |
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