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LA POETICA DEL TU



La ringrazio è stato davvero gentile!!!
Di nulla, si figuri e poi... mi dia del tu.
In queste poche parole è racchiusa tutta la poesia del genere umano.
Mi dia del tu: non un semplice invito, non una semplice richiesta, non una mera cortesia, ma una vera comunione e un messaggio pesantissimo.

L’invito al tu vuole essere un invito ad entrare in sintonia con l’altro, uguale a te.
Chi dice: “Mi dia del tu”, sta dicendo: “Fai pure, prego, sono un uomo anche io”.
Lo stesso Capitini (Filosofo e maggiore esponente del movimento Nonviolento italiano) attribuiva un’importanza fondamentale all’apertura interpersonale che poteva e doveva nascere dal Tu ed infatti in uno dei suoi scritti Egli affermava: “Oltre il Dio delle opere, sentiamo il Dio dei tu… Ma se il Dio che così si aggiunge alla nostra vita anche più alta, è il Dio che dice Tu a tutti e li vuole in eterno liberati, è chiaro che grande valore della nostra vita ha non solo l’atto creante valori, ma l’atto dei tu ai singoli esseri, quello aperto alla realtà liberata per tutti. Dire tu è atto divino. E così la vita religiosa non è tanto dire Tu con la maiuscola a quel Dio, ma dire tu con la minuscola ad ogni essere.”
Come a dire: non preoccupatevi del rapporto con Dio ma di quello con gli uomini suoi figli, quasi un invito a ricercare la vera essenza Divina nella collettività quotidiana.
Insomma, dare del tu significa sentirsi quel tu, significa trasferire e meglio proiettare la propria anima in quel tu e per quel tu.
Un’evoluzione dell’antico e semplicissimo, ma pur sempre valido, concetto: “Rispetta il prossimo tuo come te stesso”.
Ed è proprio in virtù di questi semplici "valori", che oggi ri-lancio la mia provocazione e qui, ora, invito tutti a dare un senso alla poetica del tu.
Il Tu che potrebbe contribuire a rendere migliore il mondo, quel Tu che potrebbe far riscoprire il vero valore d’essere Uomo, quel Tu che potrebbe insegnare il rispetto e smascherare l’orrido.
Non un semplice pronome, ma una poesia.
Non una semplice parola, ma uno stile di vita da abbracciare.
Non una semplice abitudine ma un mezzo per raggiungere la meta.
Sì, proprio quella meta che fino ad oggi è stata sempre mancata dai tanti "Lei, Signori in cravatta".

Zairo Ferrante (6-9-2010)

BLOG del Dinanimismo



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