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POSSIAMO  ESSERE  LIBERI, SOLO  SE  TUTTI  LO  SONO (Hegel)

 

I MIRACOLI SONO POSSIBILI… GRAZIE MANDELA

 

Per la scomparsa di Nelson Mandela, il 5 dicembre 2013, sono stati versati fiumi di parole. Cori unanimi di elogi, tutti meritati, nessuna voce dissonante hanno accompagnato l’uscita di scena, ma solo “fisica” di questo indimenticabile Uomo, nobel per la pace nel 1993.



L’eredità che ci lascia avrà per sempre un peso storico straordinario! Le battaglie per la difesa dei diritti umani sono state l’imperativo della sua esistenza, come del resto si evince anche dai suoi memorabili discorsi e dalle parole pronunciate il 20 aprile 1964 al processo di Rivonia, in cui era accusato di attività sovversiva: “Ho nutrito l’ideale di una società libera e democratica, in cui tutte le persone vivono insieme in armonia… Questo è un ideale per cui vivo e che spero di realizzare. Ma se è necessario, è un ideale per il quale sono pronto a morire”.

I 27 anni di carcere duro, le sofferenze patite, i torti subiti e addirittura il tentativo, da parte del regime, di cancellare anche il suo volto (dal 1962 al 1990 nessuna sua immagine in circolazione) riescono a piegare la tenacia dell’uomo che ama la giustizia fino a rischiare la propria vita. Anzi l’11 febbraio 1990, a 71 anni e mezzo, Mandela “rinasce” e ancora più “carico” persegue, senza esitazione alcuna, i suoi obiettivi, riuscendo, finalmente, a sanare la più radicale ingiustizia: l’Apartheid, la ferrea segregazione delle razze, voluta dalla minoranza bianca sudafricana, che priva la maggioranza nera dei più elementari diritti. È proprio vero che “…la grandezza dell’uomo si misura in base a quel che cerca e all’insistenza con cui resta alla ricerca” (Heidegger).

Mandela è stato un maestro di vita, uno degli statisti più amati del mondo per il suo coraggio e per il suo grande impegno pacifista, un vero “INVICTUS”, che ha applicato in pieno il pensiero di Spinoza “Non si piange sulla propria storia, si cambia rotta”. Lui l’ha fatto nel modo migliore possibile, con il dialogo, ricordando, forse, le parole di un altro grande, Che Guevara, “O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell’intelligenza”

Grazie Mandela, per aver dato speranza e certezze a milioni di persone.


Lucia Di Mieri, docente di Lettere

(Tutti i diritti riservati©)


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