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Come stai?


 

Insomma ... Due funerali in una settimana, tre in meno di un mese. È vero che le persone che abbiamo salutato erano vicine agli 80 anni. 80 anni di vita vissuta, spero bene per loro, 80 anni (forse abbastanza o non sono mai abbastanza), però dispiace sempre. All'ultima funzione funebre a cui ho assistito, mi sono rimaste impresse le parole del prete che ha salutato la signora (defunta) dicendo che “lascerà vuota quella sedia, la sedia che occupava in chiesa accanto a quella del marito, lascerà il vuoto nella presenza fisica ma non nel ricordo dei suoi cari, nipoti, figli, amici.” Ho pensato a quelle parole e a quella signora; anche per me lascerà un vuoto, non solo ai suoi cari. Mi salutava sempre con un sorriso, quando ci incontravamo per strada, quando affacciate al balcone, ognuna di noi occupata nelle faccende di casa, trovavamo il tempo per due chiacchiere; quando uscivo in giardino  a controllare i miei fiori in primavera e chiacchieravamo attraverso la rete che separa le nostre case. Da questa primavera non avrò più il piacere di quelle chiacchierate. Io non sono il tipo che va nelle case delle vicine a chiedere, parlare, chiacchierare, curiosare, pettegolare;  saluto se incontro per strada, ma non sono capace di andare a disturbare a casa; oggi quasi mi pento di questo perché  avrei potuto farlo, con questa signora, andare a suonare il campanello e chiederle come stava.  Ogni tanto, qualche volta, soprattutto nell'ultimo periodo. Ma mi pareva di disturbare, di essere invadente. Non immaginavo fosse malata, avevo notato l’autoambulanza qualche settimana fa, ma non  pensavo fosse così grave…e il giorno che ho visto il carro funebre davanti alla sua casa non sono riuscita a trattenere una lacrima. Da tempo non chiedo più alle persone con le quali ho un rapporto anche solo epistolare "Come Stai?" Non per maleducazione, ma perché penso che sia quasi una invadenza. Magari alla persona farebbe piacere che io lo chieda, ma son più sicura che possa dare fastidio, e avere una risposta evasiva, quasi scocciata, mi darebbe da pensare che dovrei farmi i fatti miei. Quel "come stai" quasi a voler curiosare nell'intimo di ognuna di noi. Mi perdonino pertanto le persone che mi conoscono se non sempre chiedo: "Come stai?"

Gina Di Dato (Tutti i diritti riservati©)



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