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Fotografa per hobby e allenatrice di pallavolo soprattutto per passione, Gina Di Dato ha messo in evidenza alcune giovani promesse dello sport nonché figure femmili dedite con determniazione, impegno e costanza ad un'attività tanto importante. In un perfetto spitito greco fautore della ricerca di equilibrio tra anima e corpo, queste giovani sono un modello ed uno sprone per chi si fosse scordato del valore educativo della Ginnastica. MGF


Fatica e successo


Le ragazze che lavorano, studiano, fanno sport facendo fatica e sacrifici …ci sono. E io voglio parlarvi di due ragazze, donne, impegnate nello sport: Ilaria Bruschi e Sara Anzanello.



Ilaria Bruschi, classe 1991, diplomata al ITC Tosi di Busto Arsizio, è ora iscritta alla facoltà di Lettere Moderne alla Statale di Milano. Giovane promessa dell'atletica leggera nella specialità del Lancio del Martello, gareggiando per la Pro Patria Bustese Atletica ha partecipato a vari campionati italiani giovanili di specialità e ultimamente a Pescara ha ottenuto un meritatissimo 8° posto con la misura di mt. 41,34.



Ilaria raccontami come ti sei avvicinata all’atletica leggera.

Ho iniziato a fare atletica a 12 anni, mentre frequentavo la 2^media sono stata trascinata dalla mia migliore amica di allora. Inizialmente pensavo fosse matta a correre all’aperto anche d’inverno, ma mi sono buttata e anche se il freddo, la fatica di tutti i giorni e il fiatone si faceva sentire, da quel giorno non ho più smesso

Quindi non è stato facile?

Per niente, freddo fatica e allenamento costante: dopo un anno ero già brava nella gara dei 300 m. Purtroppo durante una gara, forse per la pista bagnata, sono scivolata e mi sono rotta la clavicola, così sono stata ferma diversi mesi e in seguito ad un’operazione a un piede altri mesi di riposo forzato. Quando sono tornata non riuscivo più a correre come prima, Vittorio Ramaglia l’allenatore, ‘impazziva’ perché non riusciva a capire cosa fosse successo. Per caso, per coprire una gara,  mi sono  avvicinata al martello, col tempo e anche grazie al mio allenatore personale Gianmario nel giro di un anno e mezzo sono riuscita a lanciare in gara m. 41,34 piazzandomi all’8° posto ai Campionati Italiani Giovanili a Pescara. Da quando ho deciso di dedicarmi solo al Martello l’allenamento è stato sempre più pesante ma la fatica viene ricambiata dai risultati che sto ottenendo

Come ti ha cambiata l’atletica?

Mi ha aiutata perché ero molto timida e grazie allo sport ho imparato ad aprirmi anche con le persone che non conoscevo. E il fatto che i miei allenatori, i miei genitori, i miei stessi compagni di squadra, credano in me e nelle mie potenzialità mi fa andare avanti.

Vorresti dire qualcosa alle ragazze come te e più giovani che si avvicinano all’atletica?

Alle ragazze della mia età o a quelle più piccole o a chi volesse fare atletica consiglio davvero col cuore di iniziare a praticare questo meraviglioso sport, fatto poi nella nostra Società è ancora meglio perché ci sono allenatori fantastici: Vittorio al primo posto che mette veramente l’anima per ognuno di noi che se lo merita. Con l’atletica ho provato anche emozioni forti come l’ansia e l’adrenalina prima delle gare, le urla di gioia dopo, i risultati e le lacrime versate quando non riuscivo a dare il massimo. Ci sono anche paure perché il martello è una disciplina molto difficile ed è facile sbagliare. Poi si ha paura di deludere gli allenatori e se stessi. Però impegno, sacrificio e costanza credo siano davvero parole chiave per ottenere risultati in questa disciplina. E così si cerca di allontanare le proprie paure. Prefiggersi degli obbiettivi per il futuro e avere dei sogni rendono tutto ancora più concreto.


Sara Anzanello è numero uno della Mc-Carnaghi Villa Cortese, squadra di pallavolo in serie A1. L'ho potuta seguire come se fossi stata io in panchina grazie alla vicinanza che mi è stata gentilmente concessa dalla signora Isabella dell’ufficio stampa della squadra e grazie ad una buona parola dello speaker ufficiale Angelo.




Sara Anzanello, 18 anni e una lunga carriera alle spalle come centrale in Nazionale e ora in A1. A soli 15 anni esordisce nel mondo professionistico giocando in A2; da qui ad entrare a far parte della Nazionale Italiana Junores e poi alla Nazionale maggiore il passo è stato breve. Vince numerosi titoli a livello di club. Con la nazionale ottiene sempre risultati positivi: Medaglia d’oro ai mondiali 2002 e alla Coppa del Mondo 2007, Medaglia d’argento al Campionato Europeo 2005, e buoni piazzamenti in classifica al World Grand Prix.Dalla stagione 2009-10 entra a far parte della società Mc-Carnaghi Villa Cortese dove ricopre il ruolo di Capitano.


Sara come ti sei avvicinata alla pallavolo?

Ho iniziato a giocare a pallavolo per caso, fino ai 14 anni suonavo il pianoforte, a 15 anni mi ha notata un allenatore del paese vicino a dove abitavo e da lì non ho più smesso di giocare. A 16 anni sono entrata a far parte di una squadra di serie A2 e contemporaneamente ho iniziato a far parte della nazionale giovanile: ho cambiato vita. Prima della scoperta dello sport mi annoiavo a dover suonare davanti ai parenti, ora che non ho più tempo libero desidererei ogni tanto poter stare con la mia famiglia anche a suonare nuovamente qualcosa al pianoforte…

Sacrifici tanti allora?

Tantissimi sacrifici: perdi le amicizie, cambi casa, i genitori sono lontani e li vedi poco, non fai più vacanze, al massimo solo una settimana all'anno, vedi poco gli amici…. Allenamenti sempre, quando ero più giovane rimanevo mezz’ora in più in palestra ad ogni allenamento per migliorarmi. Ma se ti piace non è un sacrificio quello che fai.

Cosa vorresti dire alle ragazzine che si avvicinano alla pallavolo?

Di lavorare tanto e con umiltà, e crederci. Lo sport ti fa crescere come persona, ti da dei principi di vita sana e ti insegna il rispetto per le compagne di squadra e per le persone. E ripeto: lavorare e con tanta tanta umiltà.

Auguro a Ilaria e Sara una lunga esperienza nello sport che tanto amano!


Gina Di Dato (Nuove testimonianze nel prossimo numero)

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