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AMORE... DI GENERE

 

Mi dissero: “Amore è movimento”.

Movimento verso ciò che si desidera.

Desidererei l'amore.

Ma non l'ho mai incontrato.

O meglio no,

L'ho incontrato, specie nella mia famiglia

che mi ha amato e mi ama tuttora.

Ma ora vorrei che anche qualcun altro

si accorgesse di me.

Certo, il mondo si è già accorto di me.

E come non avrebbe potuto?

La mia presenza in questo mondo

a volte sembra ingombrante.

Fin troppo ingombrante

Ma non ho nessuna voglia di togliermi di mezzo.

Perché dovrei?

Se il mondo non mi ama

è un problema non mi riguarda.

Fin qui sembra che nessuno mi capisca.

Che nessuno mi ami.

Che io non possa amare nessuno.

Non è vero, no.

L'amore della mia vita

è solo al femminile.

Solo il nome del sentimento

è maschile.

Ma se fosse possibile

l'amore, il mio amore, sarebbe declinato al femminile.

Ma il vocabolario non lo permette.

Anche il vocabolario mi è d'ostacolo.

L'amore declinato al maschile

non appartiene alla mia vita.

L'amore al maschile

fugge da me

oppure è semplicemente impossibile.

Eppure mi manca, l'amore al maschile.

E quando ne parlo

la gente mi guarda stranita.

Non capisce.

O finge di non capire.

Eppure, quando incontro un uomo

per la prima volta

istintivamente guardo la mano sinistra

alla ricerca di quel cerchietto d'oro

che chiude le porte

al sentimento altrui.

Oppure questa occhiata furtiva

non serve affatto.

Ci sono uomini che rispondono

ancor prima che tu chieda qualcosa.

Così avvenne a quella cena

in cui, dopo vent'anni

andai a salutare un mio coetaneo

bello ora come allora.

Ma non ho avuto il coraggio

di dar voce a questo pensiero.

E nemmeno il tempo.

E come avrei potuto?

Mi disse quattro parole in tutta la serata.

Lavoro e sono sposato”.

Più chiaro di così...

non si può amare!

E così solo la mia migliore amica,

ancora amore al femminile,

riesce ancora a scherzare

sulla mia fatica nel trovare l'amore.

Oppure, ed è l'ultima possibilità che mi concedo,

potrei cercare l'amore

tra gli uomini

che vivono immersi

da libri e quaderni.

Che spengono il canone

che volgarizza il femminile

e mostra solo la violenza al maschile.

Un uomo che invece

apre libri e quaderni

vuole davvero scoprire l'animo umano.

Un uomo così

sa anche ascoltare.

È inevitabile.

Con lui potrei davvero

vivere l'amore

al riparo da violenze e paure.

Perché chi vuole esplorare l'animo umano

non farà mai nulla per annientarlo. 


Loretta Del Tedesco (Tutti i diritti riservati©) paroladisirenetta.blogspot.com


(laureata in Filosofia all'Università di Trieste) TESI PREMIATA


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L'accento di Socrate