La
filosofia del caffè
Il
nostro Paese è, a buon diritto, famoso nel mondo per
diverse ragioni, e di alcune di esse non possiamo proprio andar
fieri. Ma ci sono l'arte, la medicina, il design, la moda, la
cucina a farci recuperare terreno. Molto terreno. Basti pensare
al caffè. Una delle cose di cui ci lamentiamo quando
andiamo all'estero è la totale ignoranza di cosa voglia
dire bere un buon espresso. Spesso lo si paga tanto e il gusto
risulta deludente. Diciamo che siamo un tantino esigenti, ma
come darci torto. Il caffè, per noi italiani, è più
di una semplice bevanda. Il caffè è un rituale a cui
facciamo fatica a rinunciare, anche quando ci consigliano di non
berne più per questioni di salute. Magari diminuiamo le
tazzine giornaliere, ma difficilmente lo cancelliamo dalla nostra
vita. Perché? Credo che il suo aroma deciso e intenso sia
solo una delle motivazioni. Come dicevo poc'anzi, il caffè
è innanzitutto un gesto, un rito, un momento di rilassata
condivisione o di meritata consolazione, un atto d'amore verso se
stessi. La maggior parte delle persone se ne concede una tazzina
al mattino, per iniziare la giornata con una buona dose di
energia. Perché associamo la caffeina alla vitalità,
alla gioia e alla forza. Ma anche alla dolcezza di una pausa
durante attività più o meno impegnative. E poi la
assumiamo di sovente come digestivo, quasi come se potesse
purificare l'organismo da una bella abbuffata. Probabilmente è
proprio l'opposto, ma la sensazione psicologica è questa,
un po' come chi fuma alla fine di un pasto. L'anno scorso mi è
stata regalata una macchinetta del caffè e ho cominciato a
usarla con piacere, ma anche con titubanza. Mi chiedevo se avrei
smesso col tempo di usare la classica caffettiera per abdicare
definitivamente alla modernità. Qualcuno mi ha detto che
ben presto avrei smesso di usare la moka, che la velocità
di preparazione della macchina e la somiglianza di quel caffè
con l'espresso del bar mi avrebbero strappata per sempre dalle mie
vecchie abitudini. Devo dire che c'è stato un periodo,
durato alcuni mesi, in cui ho smesso di usare la moka, ma, dopo
una fase di transizione, mi sono assestata e adesso alterno la
macchinetta con la caffettiera di sempre. Perché se la
macchinetta si avvicina di più alle caratteristiche di un
espresso al bar - che pur ha i suoi meriti - è anche vero
che la moka incarna maggiormente il senso del caffè. La sua
preparazione, l'attesa, il fischio, il borbottio finale. La moka
ci consente di essere parte attivi di una gestazione, ci coinvolge
in un'atmosfera d'altri tempi, ci regala la sensazione di un
angolo tutto nostro, in cui smettiamo di correre e ci fermiamo. A
pensare, a ricordare, a progettare. O a non pensare proprio a
nulla, che male non fa. Non so voi, ma quante volte rimango
perplessa dopo essermi fatta un caffè alla macchinetta. Il
rito si è consumato troppo in fretta e la mente non ha
avuto il tempo di metabolizzare ciò che il palato stava
appena accarezzando. In un mondo sempre di corsa - con la
maggior parte delle persone che se ne vanta! - rallentare per
scambiare due chiacchiere con qualcuno o con se stessi non
significa perdere tempo. Ma significa ricordarsi che la vita è
anche questo. Vivere l'attimo irripetibile delle piccole gioie.
Assaporare il gusto dell'essere in linea con se stessi senza dover
timbrare cartellini. Gustare la sensazione di appartenere a una
comunità che sa anche mettere tra parentesi il dovere per
concedersi il piccolo lusso di godere. Per non parlare
dell'ecologia e del rispetto per l'ambiente. In questo, la moka è
imbattibile. E, di questi tempi, il tema, si sa, è
caldissimo. Chi non ama il caffè, può ritrovare
questo speciale momento di pausa e rinnovo di sé in una
tisana o in un buon tè. O in un bicchiere di vino a fine
pasto, o in un liquorino. Ma credo che nulla sia paragonabile,
per noi italiani, al senso profondo del caffè. Forse, il
suo essere amaro, deciso, complesso fa risuonare dentro alcune
delle nostre caratteristiche più intime. E, allora, buon
caffè!
Eleonora
Castellano, psicologa (Febbraio 2020 - Tutti i diritti riservati©)
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