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ILVA - TARANTO

 

Narici pregne d'anomalo vento

aspirano chiazze d'aria

che si adagiano-anomale

stuprando pori scolpiti

d'antica ed eterna bellezza.

 

Fra bianchi palazzi di cuore

vive orgoglio e timore

nella dignità del sogno

ammorbato da poterignavi

senza mai fine…

 

Muove lotta sconfinata

di pelli rilucenti e martoriate

libere nella generosità d'essere

che non demorde

mordendo…la vita...

 

Imponente affronte d'impotente

sulla linea di confine visivo

aleggia il mostro

sbuffando i suoi fetori

mentre l'anima con-ficca sguardo

irrespirando parolesalate

senza tregua…

tra mare e cielo splendenti

che lambiscono respiro di terra

sapendo delirio di rovina.

 

Contratti i miei inutili occhi

(s)velano i tuoi occhi forti

amica mia...

assaporando il tuo vino dolce

che sorride nell'abbraccio poetico

ove sole e solo ha senso l'esistere.

 

Ai miei meravigliosi amici di Taranto…una in particolare Rosa Colacoci

 

Silvia Calzolari, poetessa e collaboratrice dell'associazione L'accento di Socrate


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