CHI SIAMO

ARCHIVIO

REDAZIONE/CONTATTI/COLLABORA




Recensione: Un dono dal mare, Rupe Mutevole editore

silloge di Antonella Massa

 

Poesie come quelle di Antonella Massa che nascono dal più sublime dei sentimenti, l’amore, possono essere scritte solamente da chi ha provato e continua a provare, anche in assenza dell’oggetto amato, un tale sentimento nella misura più grande e pura. Sono la prova che i grandi amori esistono. L’amore cantato da Antonella, sebbene ella abbia preso a modello il Neruda, ricorda l’ars poetica di grandi poeti amorosi del passato come il  Petrarca, il Leopardi. La Natura, onnipresente in tutte le sue manifestazioni e sfumature, attraverso le stagioni cadenza e muove i versi che  intrecciano  carole. 

Visioni oniriche in un impasto di passato infanzia presente senza tempo arricchiscono la struttura amorosa. Il sogno come rifugio dove tutto è possibile costituisce la carica dinamica della inarrestabile ricerca del fu.  Struggente. Aulico. Bucolico.

Interessante il ricorso insistente alla seta (Nastro di seta rosso. Pieghe di seta. Lenzuola di seta. Fili di seta. Parole infiorate di seta. Svestita di seta) e all’attributo “setoso” (Rosa setosa. Riccioli setosi. Mani setose. Rive setose. Pelle di luna setosa) che diventa un significante che oltre il prezioso tessuto serico indica il desiderio, la bramosia, la sete, nella fattispecie di carezze baci abbracci.

Non è un caso che le lettere d’amore dell’amato siano raccolte in un nastro di seta rosso. Un’analisi più attenta permette di evidenziare altri particolari che estrinsecano la forza lirica dell’autrice, ma questa la voglio lasciare ai lettori dei suoi poetici versi.

Max Bonfanti, filosofo

(Dicembre 2015 - Tutti i diritti riservati©)


Condividi i tuoi commenti con noi

PAGINA DI DISCUSSIONE SU FACEBOOK: CLICCA "Mi piace" su L'ACCENTO DI SOCRATE



Torna indietro

L'accento di Socrate