La cura dal punto di vista clinico e filosofico
Ultimamente la medicina diventando sempre più specialistica e settoriale tende a perdere di vista la visione dell’uomo nel suo insieme. Nell’antichità un buon medico doveva essere anche un buon filosofo, da qui la famosa frase di Ippocrate di Coo Iatròs philòsofos isòtheos (Il medico che si fa filosofo diventa pari ad un dio) lascia comprendere quanto sia importante che medicina e filosofia rimangano in un perfetto connubio. Ma anche un buon filosofo doveva occuparsi della salute dell’uomo. Col tempo le due discipline si sono separate come sappiamo, Già da prima della nascita di Cristo, medicina e filosofia avevano stretti punti in comune, molti filosofi dell’antica Grecia si erano occupati di medicina basti pensare ad Ippocrate di Coo (460 a.C. Larissa 377 a.C.) che oltre ad essere il padre della medicina è stato anche il filosofo, dal cui Corpus hippocraticum oltre alle opere mediche e chirurgiche ne comprendeva anche di etiche dalle quali fu poi tratto il suo famoso giuramento valido tuttora. Inventò la cartella clinica e fu l’iniziatore della diagnosi e della prognosi. Si può dire che fu uno dei primi ad applicare la filosofia pratica, usata per migliorare l’esistenza delle persone. Non si occupava solo del corpo degli ammalati ma in una visione onnicomprensiva studiava tutto quanto orbitava attorno ad esso, dialogava col paziente, si informava su tutto ciò che lo riguardava. Si staccava dalla visione meccanicista delle tecniche oscure e superstiziose per abbracciare quella che si basava sull’osservazione olistica e se vogliamo fu l’iniziatore della fenomenologia (epoché, la sospensione del giudizio) applicata alla medicina. Ippocrate a differenza di molti medici odierni, per fortuna non tutti, curava il malato e non la malattia; aveva capito che la stessa cura non sempre andava bene per tutti ma ognuno faceva un caso a sé in quanto ogni individuo per il proprio vissuto e personalità si differenzia dagli altri: curava caso per caso, un vero filosofo: con lui la scienza medica diventa induttiva, da innumerevoli e attente singole osservazioni ricava principi generali. Altri filosofi oltre ad Ippocrate si occuparono di medicina Aristotele,(384 a.C. Stagira 322 Calcide) Galeno (129 d.C. Pergamo 201 d.C. Roma) Comunque anche dopo i Greci furono molti i filosofi che si occuparono di medicina, tanto per citarne alcuni, Cartesio che fece studi sulla circolazione del sangue senza però arrivare a risultati accettabili e Brentano, Husserl, Heidegger, Freud e altri. Ultimamente sembra che ci sia un riavvicinamento tra le due discipline. La speranza è grande
Max Bonfanti, filosofo analista (Ottobre 2024 - Tutti i diritti riservati©)
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L'accento di Socrate |