L'abitudine
Comportamento, modo di agire, disposizione per la quale si agisce in un modo che rispecchia le caratteristiche della ripetizione. L’abitudine può essere buona o cattiva, ottima o addirittura pessima, dipende da cosa può generare. Una caratteristica che indubbiamente appartiene all’abitudine é quella di rendere “normali”, a lungo andare, anche i comportamenti più assurdi, grevi e immorali come uccidere, dedicarsi a nefandezze o dedicarsi a compiti estremamente faticosi senza provare il benché minimo sentimento di vergogna, rimorso, incredulità. Per l’abitudinario tutto riesce ad apparire nella norma. L’abitudine aiuta anche a poter svolgere compiti che altrimenti sarebbe quasi impossibile, attuare. Quando si fa l’abitudine a qualcosa si giunge a non riconoscere più gli effetti positivi, piacevoli, o negativi, spiacevoli che siano. Le abitudini sia positive che negative si possono anche acquisire con l’esercizio della ripetizione. Quando l’abitudine diventa cattiva allora si parla di vizio che altro non è che un’abitudine inveterata che allontana dalla retta via e può portare, in certi casi, al decadimento della morale e del fisico fino alla morte. In ogni caso l’abitudine fa perdere il piacere dell’oggetto della ripetizione sia ch’esso sia buono o cattivo, sì, perché anche le cattive abitudini all’inizio arrecano piacere. L’abitudine aiuta anche a rendere meno pesanti e stressanti certi fatti come i trasferimenti casa lavoro quando sono lunghi, lavori ripetitivi quando tendono ad alienare. C’è però insito un pericolo, in particolar modo nei lavori ripetitivi che richiedono grande attenzione, quando infondono una falsa sicurezza che porta a sottovalutare la pericolosità e purtroppo la cronaca è ricca di disgrazie sul lavoro avvenute proprio a causa di questa falsa sicurezza. Che fare quindi di fronte a fatti che diventano consuetudine? Non lasciarsi prendere, appunto, da questa falsa sicurezza prendendosi qualche attimo di tanto in tanto dedicandosi ad altro anche per pochi minuti, non pensare che ”certe cose a me non capitano” e nel caso di abitudini deleterie come le droghe non pensare mai che “tanto io smetto quando voglio” perché sono le più grandi bugie che possiamo dirci.
Max Bonfanti, filosofo analista (Novembre 2022 - Tutti i diritti riservati©)
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L'accento di Socrate |