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Sui proverbi


Molte volte ci si sente dire che bisogna prendere la vita con filosofia, ma ciò non vuol dire, come molti credono, accettare supinamente gli eventi lasciandosi scivolare tutto addosso, ma riuscire a vedere le cose da diverse angolazioni cercando di cogliere ciò che a prima vista non è palese.

Per fare ciò non è sempre necessario aver studiato filosofia è sufficiente, come ha fatto la cultura popolare, fare tesoro di questo principio traendo dall’esperienza di vita massime e detti, i cosiddetti proverbi che altro non sono che suggerimenti ed esortazioni sul come affrontare i problemi dell’esistenza. Si può dire che siano nati insieme all’uomo e l’Antico Testamento nei libri sapienziali vi dedica una preziosa testimonianza: essi si discostano dall’accezione attuale, hanno un significato più vario e contengono parti dal contenuto religioso ma ciò che li contraddistingue rimane l’insegnamento, l’esortazione ad acquisire la sapienza, il rispetto per gli insegnamenti come dono di Dio ed accettare gli ammonimenti. “Figlio mio, se accoglierai le mie parole e conserverai con te i miei precetti, volgendo alla sapienza il tuo orecchio, inclinerai il tuo cuore all’intelligenza…”(2Prv1,2) - “Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, l’uomo che ha incontrato l’intelligenza.” (3Prv 12) – “Ascoltate l’ammonimento e siate saggi.” (8Prv 33)

Se però prendiamo in considerazione i proverbi tradizionali nati dall’esperienza popolare e li guardiamo con occhio critico ci accorgiamo come molti, a ben cercare, abbiano un loro contrario, faccio un esempio: “Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino” e “Chi non risica non rosica” dove il primo è un consiglio a non esagerare e il secondo ad insistere se si vuole ottenere qualcosa. Altre volte indicano lo stesso principio cambiando le parole come per esempio. “Meglio un uovo oggi che una gallina domani“ e “Chi si accontenta gode” dove entrambi suggeriscono di godere di ciò che puoi avere senza dovere affidarsi alla fortuna o a volere di più, ma ciò è in contraddizione con “ La fortuna aiuta gli audaci” che incita ad osare.

Altri ancora hanno un contenuto consolatorio, giusto per trovare un lato positivo ad una situazione non proprio piacevole o favorevole ed è qui che troviamo “Sposa bagnata sposa fortunata”, “Non tutti i mali vengono per nuocere” oppure un augurio di fortuna a chi calpesta escrementi animali per la strada. I proverbi sono migliaia, almeno tanti quante sono le teste che li hanno ideati, si può dire che ve ne sia almeno uno per ogni situazione e nella cultura popolare i consigli su come gestire la propria vita, a torto o a ragione, non mancano mai. Vi sono testi che li elencano in ordine alfabetico per cui chi vuole sbizzarrirsi a cercare i loro contrari, similari o esortativi non deve fare altro che consultare i suddetti testi o cercarli in internet, ma il suggerimento migliore, secondo me, non nasce dal credere sconsideratamente nei proverbi che come abbiamo potuto vedere possono dire tutto e il contrario di tutto, ma di affidarsi al buon senso come invitano i Proverbi del Vecchio Testamento e sono certo che la risposta ai nostri interrogativi verrà da lì. Tutto andrebbe sempre preso con quel grano di sale che ognuno dovrebbe avere.

Max Bonfanti, filosofo analista (Febbraio 2022 - Tutti i diritti riservati©)


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