Punti di vista
“Dal suo punto di vista lei ha perfettamente ragione.” Questa frase la sentii dire da Paul Watzlawick durante un convegno sulla psicologia della comunicazione organizzato dalla Federazione Italiana Psicologi tenutosi al Circolo della Stampa di Milano il 26 settembre del 1993. Paul Watzlawick era uno psicologo e filosofo austriaco naturalizzato americano, emerito rappresentante della scuola di Palo Alto in California. Purtroppo ci ha lasciati nel 2007 ma quella frase, apparentemente ovvia e banale, mi è rimasta impressa in modo indelebile. Come già scrissi in un mio precedente articolo non c’è nulla di meno ovvio e banale di ciò che lo sembra. (Vedi L’accento di Socrate n°3 del 10 aprile 2010) Proviamo ad analizzare la frase dal suo punto di vista ha perfettamente ragione e vediamo che il punto vista che d’ora in poi abbrevierò in pdv ha un numero indeterminato e indefinibile di luoghi ognuno dei quali permette in ciò dal quale si vede di essere dalla parte della ragione pur essendo in contraddizione con altri pdv. Ciò vuol dire che qualunque oggetto può essere visto e considerato da diverse postazioni ognuna delle quali permette di vedere una diversa parte dell’oggetto in questione. Possiamo dire, in modo meccanicistico, che un oggetto è la somma di tanti pdv. Stabilire quanti possano essere i pdv è pressoché impossibile poiché finché ci muoviamo sul piano è sufficiente localizzare tutti i punti di un angolo giro, ma se ci spostiamo su quello tridimensionale la cosa diventa molto più complessa per non tener conto delle distanze dall’oggetto che aumenterebbero i pdv e i conseguenti risultati visivi. Come è possibile constatare gli elementi da considerare sono molteplici al punto di poter dire che dal proprio pdv ognuno può avere un buon motivo per non essere smentito, di avere ragione.
Max Bonfanti, filosofo (Febbraio 2020 - Tutti i diritti riservati©)
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