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MERAVIGLIARSI

 

 

Una regola aurea per un analista è quella di non meravigliarsi mai, qualunque cosa, anche la più sconvolgente confessatagli durante il setting non deve mai scuoterlo. Pare che questa regola abbia travalicato i confini dell’ambito psicoanalitico e sia diventata una regola valida per tutti: non ci si meraviglia più di niente, si è talmente abituati a tutto che nulla è più in grado di meravigliare, eppure c’è almeno un caso in cui ci si meraviglia ed è quando qualcuno fa qualcosa che anche noi facciamo, ma, non vogliamo che si sappia. Entriamo nel campo dei pettegolezzi, qui il meravigliarsi rappresenta un ottimo pretesto per poter s-parlare degli altri, se conoscenti o parenti meglio ancora, solo i componenti della stretta cerchia familiare vengono di default esclusi per omertà familiare. È un po’ come quel famoso detto maschilista in cui tutte le donne sono puttane tranne la propria madre, la moglie e la sorella.

Max Bonfanti, filosofo

(gennaio 2017 - Tutti i diritti riservati©)



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L'accento di Socrate