Il sistema uomo
Di ogni oggetto animato o inanimato si possono avere due visioni: una visione meccanicista che si limita alla considerazione della semplice somma delle parti ed un’altra più completa, quella olistica, che concepisce le singole parti collegate tra loro in un insieme organizzato. Se a quest’ultima visione aggiungiamo il contesto in cui l’oggetto opera avremo una visione sistemica. La filosofia a differenza della psicoanalisi, che considera principalmente la parte mentale della persona, ha una visione sistemica dell’uomo. C’è un ritorno ad Ippocrate, quello del famoso giuramento, che curava il malato e non la malattia. Cosa significa curare il malato e non la malattia? Significa che ognuno, prima di essere malato è una persona con un sesso, un’identità sessuale, un’età mentale ed una fisiologica, esercita una attività, ha degli hobby, delle allergie, delle preferenze, può essere sposato oppure no, appartiene ad una cultura o ad un ceto sociale anziché ad un altro. Curare la malattia senza tenere conto di questi parametri sarebbe come costruire un veicolo molto speciale senza tenere conto in quale contesto verrà poi impiegato. È evidente che nessun costruttore farebbe una cosa simile eppure, il più delle volte, quando si tratta di curare una persona ci si limita a curare la malattia senza preoccuparsi che non sempre la stessa cura è adatta per la stessa malattia. Prima di occuparsi della malattia sarebbe opportuno scoprire e se è possibile, eliminare le cause che l’hanno provocata altrimenti sarebbe come entrare in un appartamento allagato ed attivare procedure di soccorso senza prima individuare e bloccare l’immissione dell’acqua. L’analisi attenta ed accurata dell’oggetto inserito in un contesto sono alla base dell’analisi filosofica. “L’essere nel mondo” espressione cara a Ludwig Binswanger, fondatore dell’analisi esistenziale, psichiatra e filosofo del secolo scorso, è l’uomo con tutta una rete di legami visibili e non che si intrecciano fino a creare, in tempi più recenti, una teoria, comprovata da un esperimento ed esposta sulla rivista Science nell’ agosto del 2006, che in media sono sufficienti solamente sei passaggi per collegare due persone scelte a caso fra gli abitanti del globo. Il sistema uomo è un insieme di sistemi che ha come unità l’uomo. Una volta acquisita questa nozione appare più chiaro come possano esistere certi fenomeni quali il contagio emotivo, la telepatia e riuscire con soli sei passaggi a collegare una persona dell’Alaska ad un’altra in Tasmania. Imparare a considerare l’uomo in un contesto globale e non come un singolo elemento a sé stante, aiuta a comprendere meglio l’uomo stesso e a scoprire le discrasie comunicazionali causa di malessere e malintesi. Max Bonfanti, filosofo (Febbraio 2016 - Tutti i diritti riservati©)
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