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Quando l’appetito vien non mangiando

 

L’appetito è la tendenza verso ciò che soddisfa bisogni e desideri, non necessariamente alimentari, bensì anche d’altri generi sia materiali che spirituali e, come la presenza può esserlo dell’assenza anche un appetito può esserlo del contrario di ciò a cui comunemente ambisce la maggior parte delle persone. È possibile quindi avere appetito per l’astinenza, di qualunque natura possa essere. Appetito del digiuno, di castità, del dolore, ma mentre l’appetito di cibo o di sesso oltre un limite solitamente tende a cessare, quello del contrario, per esempio del digiuno alimentare, può persistere anche fino alla morte. Subentra quasi una sfida con se stessi: vedere quanto tempo si riesce a stare ignorando e a volte combattendo una determinata esigenza ed ogni giorno che passa senza cedere ad essa contribuisce a rafforzare l’appetito, nel caso del cibo, della sua mancanza e a lungo andare non diventa più difficile persistere nella rinuncia. L’esigenza di ciò di cui realmente necessitiamo diventa un nemico e lascia il posto all’esigenza della sua mancanza. Il passo verso forme di autolesionismo, come può essere un rifiuto nei confronti dell’alimentazione, è breve. E qui mi sovviene il vecchio detto popolare “Far di necessità un vanto” oppure la versione “Far di difetto un pregio”; entrambi i casi rappresentano il voler giustificare uno stato di cose anomalo sino a farlo credere migliore del corrispettivo normale.  Se da un certo punto di vista può essere costruttivo, da un altro, come abbiamo potuto vedere nel caso dell’alimentazione, distruttivo. I Latini dicevano in medio stat virtus, l’essere manichei non dà buoni frutti, l’aveva capito anche sant’Agostino che nella sua ricerca della via migliore aveva abbracciato anche quella dottrina. Ma la ricerca della strada giusta o per meglio dire la strada migliore è sempre ardua e la medietà, che nella dottrina etica di Aristotele rappresenta il giusto mezzo tra due estremi, non è insindacabile ed è sempre opinabile. Come mi disse un giorno il filosofo analista, teorico di comunicazione di Palo Alto, Paul  Watzlawick, dal suo punto di vista lei ha perfettamente ragione, si evince quanto sia facile o difficile, a seconda dei punti di vista, essere dalla parte della ragione o, del torto.

Max Bonfanti


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