Intervista a Edoardo Boncinelli: scienziato, psicoterapeuta e poeta
Professor Boncinelli, lei è un singolare “aggregato” di competenze, al di là del suo lavoro di scienziato, docente e poeta: chi è soprattutto Edoardo Boncinelli?
Sono una persona curiosa, non posso sentire una parola di cui non conosco il significato che devo andare a vedere. Lo sono stato fin da bambino. La curiosità è importante ma anche un certo impegno. Sono convinto che se tu non lasci qualche traccia puoi essere l’uomo migliore del mondo, ma è come se non tu non fossi esistito. Nella mia vita ho tentato di fare tutto quello che mi piaceva e ci sono quasi riuscito, in modo da lasciare qualche traccia in ogni campo. A proposito di tracce, che rapporto ha con le tracce che ha lasciato e che lascia? Tendo a dimenticarle. Spesso qualcuno mi dice che in quell’anno ho fatto quella determinata cosa ed io mi domando “Io?”: non ricordo. Quando di recente ho scritto l’autobiografia mi sono ricordato tante cose (Una vita non basta, ed. Rizzoli n.d.r.), in genere sono tutto proiettato in avanti. Certo, con il passare degli anni il futuro mi si accorcia e il passato si allunga, però sono sempre proiettato in avanti. In retrospettiva, nonostante la mia tendenza a guardare avanti ho realizzato, consolidato, ho fatto qualcosa che è rimasto e questo lo considero un mio merito aggiuntivo. È una cosa che ritiene frutto della sua fatica e del suo lavoro Esatto, della mia fatica. Quando frequentavo l'università ho fatto di tutto, dipinti su ceramica, mi sono interessato di semantica strutturale...tutte cose che mi davano piacere. Ho tentato di lasciare, almeno in qualche campo, qualcosa di solido. Altro che qualcosa...! C’è una parte di lei che ha dovuto soccombere o è riuscito a nutrirle tutte? Mi riferisco alle tre che ho delineato all'inizio -Scienziato, psicoterapeuta e poeta- Aggiungiamoci anche Filosofo Lo stavo per dire e lei, mi ha preceduta! Il vero filosofo sa racchiudere tante capacità Ho fatto tutte queste cose come e quando mi è piaciuto. Che cosa sono veramente? Sono una persona che quando andrà al cospetto di chi ci sarà al di là potrà dire “non ho speso invano la vita mia”. Sia come divertimento, perché io insisto sul concetto di divertimento che mi è sempre più chiaro ora che invecchio, sia dal punto di vista di fare qualcosa di riconosciuto. Purtroppo l'Italia è piena di geni incompresi, tutto il mondo ma l'Italia in particolare, ma a me il ruolo di genio incompreso non piace. Desidero che quello che ho fatto mi venga in qualche modo consolidato. Che cosa non ho fatto? Il mio più grosso rimpianto è quello di non essere mai riuscito a suonare nemmeno mezzo strumento. Mia madre suonava il violino e tentava di insegnarmi, poi hanno affittato un pianoforte e non c'è stato verso, la chitarra neppure. Cambiando argomento… Le bistecche alle staminali sono la soluzione all’allevamento e alla vita/morte dolorosa di tanti animali ma come lei afferma sono costose. Non è possibile allevare gli animali evitando loro sofferenze atroci? Il problema è allevare tanti animali per nutrire tutte le bocche che oggi mangiano nel mondo. Per secoli abbiamo tenuto le galline per casa...ma ora non bastano. Le sofferenze sono inflitte dalla grande quantità di animali da allevare per soddisfare la richiesta: a volte anche più del necessario. Le bistecche alle staminali sono una realtà interessante, ne parlavano i libri di fantascienza già tanti anni fa. Si parlava di cultura idroponica perché si pensava solo ai vegetali, a maggior ragione per la carne. Ora come ora costano troppo ma tutto lascia pensare che il loro costo cadrà precipitosamente. Esse hanno due vantaggi: 1) il valore nutrivo resta lo stesso 2) non solo non si infliggono sofferenze agli animali ma si inquina enormemente meno.
Gli insetti saranno davvero l’alimento del futuro? Non sono un mago…del futuro si parla apposta per sbagliare. Gli insetti sono piccoli, il problema è sempre il numero. Se io devo mangiare qualche insetto non ci sarebbe problema, ma se si dovesse nutrire tutti bisognerebbe mettere su degli allevamenti incredibili. Le credenze, gli stereotipi, sono nocivi per l’uomo così pensava Socrate. Freud ne L’avvenire di un illusione ci racconta come non si possano togliere i “narcotici” di colpo…lei che cosa pensa in proposito? Socrate era buono ma non capiva niente! In che senso? Platone, il suo discepolo, è un bambino, ha fondato tutta la filosofia ma non ne ha detta una giusta a cominciare dalla teoria della conoscenza...aveva questo potere rasserenante di dire cose che facevano piacere ma erano impossibili da realizzare. L'uomo è complicato, oggi si dice che si è scoperta la complessità: uno quando supera i 10 anni si accorge che il mondo è complicato, l'uomo è complicato al quadrato. Noi non possiamo mai dire “ora ho risolto questo problema” quindi l'uomo è un'entità talmente complessa che va presa con le molle sia dal punto di vista materiale sia da quello psicologico. Oggi i problemi sono più psicologici quindi togliere troppe illusioni, lo ha detto anche Nietzsche, fa male. Fino a che punto si debba arrivare a togliere le idee sbagliate non glielo so dire, ho combattuto tutta la mia battaglia contro le idee sbagliate. Devo ammettere che se alla gente normale togli tutte le idee sbagliate ci rimane proprio poco. Lei che atteggiamento ha nei confronti della psicoanalisi? Facevo lo psicoterapeuta, uno che parlando con la gente risolveva i problemi suoi e della famiglia. All'epoca non c'era un nome per designare quello che facevo, oggi si chiamerebbe cognitiva comportamentale perché io lavoravo più sul conscio, davo pochissimi consigli e facevo vedere di ogni moneta l'altra faccia. Beh, ma allora anche a se lei non piace Socrate... un po' faceva come lui! Ma lui era infantile Era all'inizio.... Lui ci ha illuso soprattutto con l'intellettualismo etico cioè con l'idea che se si vuole essere onesti si può essere onesti...lo poteva dire solo lui! Però lo stile, l'approccio dialogico… Ah, immagino che avere intorno Socrate fosse un piacere anche se era un po' rompipalle! Giovanni Reale, che non è precisamente un mio amico, mi ha definito una personalità socratica. Evidentemente il mio modo di parlare è molto simile. Io sono incredibilmente tollerante e tendo sempre a vedere le ragioni degli altri e questa non è la cosa migliore della terra. Mi piacerebbe socrateggiare, far vedere agli atri, chiacchierando chiacchierando a che punto arrivano, ma ci vorrebbe un'altra società. Una società che ha tempo e che ha voglia di riflettere. Ma lei lo ha fatto un po' in tutto quello che ha realizzato… A me piace far vedere l'altro lato della medaglia e ne ho tanti di lati da far vedere, naturalmente questo non mi ha procurato molti amici. Oggi si va per partiti politici, consorterie di persone che pensano tutte la stessa cosa: io invece penso cose diverse in quasi tutti i campi e ciò dal mio punto di vista è giusto però sono un isolato. Non ho un padrone, come diceva don Rodrigo, non sono cattolico, non sono comunista, sono uno che è teso a seguire la propria strada. Non si è fatto condizionare, quindi è un esempio Non lo posso dire io Ma io sì! In tutti gli argomenti io spiazzo sempre perché dico qualcosa di leggermente diverso da ciò che uno si aspetta. Questa è la mia natura, se questo è Socrate... Eh, beh se non è Socrate questo? La sperimentazione animale secondo lei è ancora indispensabile per testare i prodotti farmaceutici, cosmetici, ecc. di cui noi umani facciamo uso? Se lei mi chiede se sono indispensabili tutti gli esperimenti che fanno per un collirio o per una crema, la risposta è no. Il problema è che si va da un estremo all'altro. Gli animali sono ancora indispensabili, allo stesso tempo non è vero che tutti gli esperimenti lo sono. Ho fatto parte per un lungo periodo del Comitato della buona sperimentazione del San Raffaele, lì a volte dicevo agli sperimentatori “Quella ricerca non porta a nulla, spiegami perché la vuoi fare”. Però da qui a proibire tutta la sperimentazione animale c'è molta strada. E infine la mia video intervista al prof. Boncinelli http://www.siamodonne.it/siamodonne/2013/09/video-intervista-a-edoardo-boncinelli/ Maria Giovanna Farina presidente dell'associazione culturale L'accento di Socrate (Tutti i diritti riservati©)
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