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Intervista a Giovanni Bignami,

presidente dell'I.N.A.F. istituto nazionale di astrofisica


Definire il professor Giovanni Bignami è impresa titanica, dovrei scrivere un libro e allora mi limito a qualche riga significativa. Bignami è presidente dell'I.N.A.F. fa ricerca in astrofisica e spazio in Italia e nel mondo. Ha creato la scuola italiana di astrofisica in raggi gamma. In Italia, Francia ed Europa ha avuto grosse responsabilità di gestione e diffusione della scienza. È appena tornato da Washington dal Summit mondiale delle agenzie spaziali dove si è appreso che nel 2035 si partirà per Marte. Il mistero delle sette sfere è il suo ultimo libro edito da Mondadori, ma è anche il titolo di un programma di RAI educational che va in onda su RAI scuola.


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Una delle sette sfere, l'ultima, la sfera delle stelle fisse di aristotelica memoria corrisponde alla +4, è quella che ci porterà nel nostro vicinato galattico. Cosa l'ha spinta ad usare questa definizione?

Certamente il ricordo di Aristotele ha influito molto, ma è utile anche dal punto di vista pratico. Per immaginare di andare sui pianeti del nostro sistema solare il problema è ricordare che si muovono, spesso la gente se lo dimentica, mentre per le cosiddette stelle fisse, che si muovono anch'esse, lo spostamento è meno importante dal punto di vista angolare. Ho usato questa espressione perché la maggior parte delle persone crede che le stelle siano fisse. Le stelle in realtà si muovono a 50 km-sec....poi c'è la domanda perché si muovono?

Non dobbiamo farla?

No facciamola...la risposta è: perché non potrebbero stare ferme

E perché non potrebbero stare ferme?

Perché altrimenti sarebbero congelate. I 100 miliardi di stelle della galassia si muovono per le loro forze gravitazionali

Lei auspica un'agenzia spaziale internazionale per darci la possibilità di catalogare tutti gli asteroidi per non fare la fine dei dinosauri, c'è questo rischio?

No, la possibilità non è molto concreta. Quella dei dinosauri è avvenuta 60 milioni di anni fa e grosso modo ne cade uno ogni decina o centinaia di milioni di anni, quindi facciamo prima ad estinguerci noi da soli. Non vedo quindi il rischio imminente però è interessante studiare i corpi minori del sistema solare

Lei è presidente dal 2011 dell'I.N.A.F. istituto nazionale di astrofica, quando è stato eletto ha dichiarato che gli astrofici italiani sono i migliori al mondo, è quindi ottimista per il futuro in questo campo?

Certamente sì! Nel campo della scienza sono molto ottimista perché l'Italia ha una fantastica tradizione scientifica soprattutto nella fisica, nell'ingegneria e nella chimica, un po' meno purtroppo nella biologia dove siamo bravissimi ma abbiamo sofferto dell'oppressione del Vaticano che per secoli ha reso molto difficile lo studio della biologia

Taluni affermano che l'uomo non sia andato sulla luna, lei cosa ne pensa? Da cosa è nata questa idea?

Perché tutti adorano il complotto, ma è solo in Italia dove c'è la leggenda che la NASA sa che sulla luna ci sono degli alieni che ci spiano, sono stati visti ma non vogliono dircelo... Per dirla semplicemente la cosa è così: gli americani hanno depositato sulla luna degli specchi grandi come la sua panca (panchina del dialogo, n.d.r.) e tutti i giorni, da allora, da terra parte una laserata, un fascio laser messo nel fuoco di un telescopio, quindi bello potente, che arriva, sbatte sullo specchio e torna indietro: in questo modo noi misuriamo i fotoni che tornano. Misuriamo il tempo che impiegano per andata e ritorno, misuriamo la distanza dalla terra alla luna con una precisione in meno di un cm: questo è un esperimento di fisica fantastico che è possibile solo perché ci sono gli specchi, altrimenti i fotoni non tornerebbero indietro. Ecco la prova che ci sono stati.

A lei che è uno scienziato chiedo se è possibile l'unione di fede e ragione?

Io non credo in Dio, sono sanamente ateo ma ho massimo rispetto per quelli che ci credono, ovviamente purché in buona fede, per quelli che hanno la fede ho rispetto e anche un pizzico di invidia, loro sono a posto hanno la fede... Ho tanti colleghi cattolici o comunque credenti, non ho problemi a dialogare con loro anche con quelli del Vaticano, con i Gesuiti... Per loro è possibile conciliare la cosmologia più rigorosa con la loro fede, è impossibile metterli in contraddizione se non con delle cose un po' patetiche tipo quelle contro Giordano Bruno o Galilei. Ma da allora la Chiesa ha fatto passi avanti.

Si parla del grande buco vuoto, secondo lei è possibile che si sia formato nel nostro universo o che questo grande spazio si sia formato nell'universo parallelo?

Sono due cose un po' diverse. Gli universi paralleli ci sono quasi sicuramente ma sono un atto di fede perché non potremo mai accederci, noi potremo arrivare al confine del nostro universo cioè fino a dove l'espansione dello spazio raggiunge la velocità della luce. Una zona con densità di materia particolarmente bassa nel nostro universo è possibile. Ma vorrei dire una provocazione, quella zona io la considererei una zona ricca di materia oscura, che non si può vedere, che ci oscura tutto il resto ma che ha l'attrazione gravitazionale come quella che vediamo. Questo fa stare insieme tutto l'universo ma non ci fa vedere. Cos'è la materia oscura è ciò su cui stiamo lavorando, il primo che lo scopre va diretto a Stoccolma!

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Maria Giovanna Farina presidente dell'associazione culturale L'accento di Socrate

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